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Miriam, travolta e uccisa da un ubriaco. Il fratello del fidanzato: “Non è voluta salire in auto”

Miriam Ciobanu stava tornando a casa da sola a piedi dopo aver litigato col fidanzato. È morta a 22 anni in un incidente a Pieve del Grappa. Il fratello del ragazzo: “Le ho detto di salire in macchina. L’ho seguita per un tratto, poi l’ho persa…”
A cura di Biagio Chiariello
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"Ho tentato di convincere Miriam in tutti i modi a salire in macchina. L'ho seguita per un tratto, poi l'ho persa. Le dicevo che era pericoloso camminare per strada la notte di Halloween con tutta la gente che torna ubriaca dalle feste. Ma non c'è stato verso". Tommaso è ancora sotto choc. Il 19enne è il fidanzato di Miriam Ciobanu, la studentessa di 22 anni di Paderno, frazione di Pieve del Grappa, nel Trevigiano, uccisa da un’Audi A3, alla cui guida c’era un 23enne, risultato positivo a alcol e droga.

Secondo quanto ricostruito finora, era a casa del compagno con il quale aveva litigato quando ha deciso di tornare a piedi dalla sua famiglia. "Abbiamo litigato e se n'è andata. A piedi, da sola, in piena notte. Io non potevo seguirla, è andato mio fratello a cercarla" racconta Tommaso. I due giovani si frequentavano da un paio di mesi. Avevano deciso di trascorrere insieme la serata di Halloween a casa del 19enne. Ma una lite ha innescato quella che poi si è trasformata in una tragedia.

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"L'altra sera lei e mio fratello volevano mangiarsi una pizza. Li ho accompagnati io alla pizzeria Al Sole perché mio fratello al momento è su una sedia a rotelle a causa di un incidente – spiega il fratello di Tommaso -. Miriam doveva fermarsi a dormire qui da noi. Ma a un certo punto della notte, saranno state più o meno le 4 ha detto che sarebbe andata a casa perché avevano discusso. Le ho chiesto se qualcuno la veniva a prendere, lei mi ha detto di no ma era decisa ad andarsene lo stesso".

Così Miriam si è incamminata da Paderno con l'obiettivo di arrivare ad Oné di Fonte, dove abitava insieme al padre Giovanni. Stando a quanto ricostruito, avrebbe provato a chiamarlo  poco prima delle 3, forse per chiedergli di venirla a prendere. L'uomo però probabilmente dormiva già da diverse ore, dopo aver ricevuto una telefonata dalla figlia alle 23.39, in cui la ragazza gli diceva che sarebbe rimasta a dormire fuori.

"Miriam sali, se c'è qualcosa da chiarire ne parlate domani. Ti porto a casa io se vuoi. Oppure ti fermi qui e dormite in due stanze separate e domani torni a casa. L'importante è che resti al sicuro" ha provato a convincerla il 23enne, fratello di Tommaso.

Ma la trattativa non ha portato a nulla: "Continuava a dirmi di no, a mandarmi via. A un certo punto mi sono allontanato, sperando che ci ripensasse". Il ragazzo è passato a prendere le sigarette al distributore automatico, ma a quel punto Miriam era sparita. "Al telefono non rispondeva, l'ho cercata a lungo perlustrando le stradine laterali. Ma non pensavo che si fosse avventurata sulla provinciale".

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Miriam è stata travolta e uccisa da A. G., 23enne di San Zenone degli Ezzelini, che tornava da una festa ubriaco e sotto l'effetto di droga.

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