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Minacce mafiose alla giornalista di Fanpage Giorgia Venturini: “Colpita perché faccio il mio lavoro”

Durante il live show su YouTube di stasera a “Confidential”, Giorgia Venturini ha raccontato le intimidazioni subite: il 10 settembre ha trovato davanti casa una testa di capretto mozzata e scuoiata. “Un avvertimento mafioso per il mio lavoro”, ha spiegato, sottolineando la solidarietà ricevuta e la tutela assegnata.
A cura di Biagio Chiariello
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Questa sera Giorgia Venturini è apparsa a Confidential, il format investigativo di Fanpage.it e Deepinto condotto da Francesco Piccinini, in onda ogni lunedì alle 22 sul canale YouTube del giornale. La giornalista, nota per le sue inchieste sulla criminalità organizzata, ha scelto il live show per raccontare pubblicamente la vicenda che l’ha colpita lo scorso 10 settembre: una minaccia brutale recapitata davanti alla sua abitazione a Monza.

Minacciata perché ho fatto il mio lavoro – ha spiegato –. Ho parlato con diversi procuratori e tutti mi hanno confermato che un gesto simile significa una cosa molto chiara: ‘ti fanno la pelle’”. Venturini ha ricostruito con precisione quella mattina: “Il sacchetto era vicino al cancelletto da cui entro solo io. Dentro c’era la testa mozzata di un capretto e la pelle scuoiata, tagliata con la precisione di un macellaio professionista. Gli occhi dell’animale sembravano fissare verso la direzione di casa mia. Probabilmente l’animale è stato ucciso apposta, senza avere a disposizione un mattatoio”.

Sul caso indagano i carabinieri e la Direzione Distrettuale Antimafia di Milano. “La matrice esatta di questo gesto non è ancora chiara, ma la portata intimidatoria sì. In questi giorni mi hanno contattata procuratori antimafia, l’Ordine dei giornalisti, politici, comandanti dei carabinieri. Ho ricevuto tantissimi messaggi e chiamate: si è attivata una vera e propria macchina di sostegno. E mi chiedo se l’autore si sia reso conto delle conseguenze che avrebbe avuto un gesto del genere”.

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Il sentimento che prevale, ha detto, è la rabbia. “Il giornalista che si occupa di mafia lo fa per lavoro. Quando ti immergi nelle carte giudiziarie, impari a leggere la logica del mafioso. Ma mi sono chiesta: perché intimidire un cronista che scrive di mafia? Puoi zittire una persona, ma ce ne saranno altre. L’unico modo per non far parlare di mafia è far sì che di mafia non si debba più parlare, perché non esiste più”.

Oggi Venturini vive sotto tutela. “Non entro nei dettagli, ma non sono sola. Mi sento una giornalista che è stata vittima di un atto intimidatorio di stampo mafioso. L’ipotesi principale è questa, poi magari si scoprirà altro. Perché è accaduto? La risposta che mi sono data è semplice: perché ho fatto il mio lavoro. Forse sono risultata scomoda a qualcuno”. Ma assicura: "Io andrò avanti".

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