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Militare egiziano accusato di stupro a La Spezia sfugge all’arresto e torna in Egitto

Un militare egiziano accusato di violenza sessuale a La Spezia è riuscito a evitare l’arresto tornando nel suo Paese: protagonista della vicenda un marinaio del paese nordafricano che si trovava nella città ligure insieme ad altri commilitoni in attesa della consegna di una delle due Fremm, le Fregate Europee Multi Missione vendute dall’Italia all’Egitto.
A cura di Davide Falcioni
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foto di repertorio
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Un militare egiziano accusato di violenza sessuale a La Spezia è riuscito a evitare l'arresto tornando nel suo Paese: protagonista della vicenda –  che rischia di diventare un caso diplomatico e gettare ulteriore benzina sul fuoco sui rapporti già tesi tra Italia ed Egitto dopo i casi di Giulio Regeni e Patrik Zaki – è un marinaio del paese nordafricano che si trovava nella città ligure insieme ad altri commilitoni in attesa della consegna di una delle due Fremm, le Fregate Europee Multi Missione vendute dall'Italia all'Egitto. Il militare da alcune settimane era finito nel mirino di carabinieri e Procura per una tentata violenza sessuale ai danni di una ragazza, episodio che sarebbe avvenuto in un solarium di La Spezia. Il marinaio era già stato raggiunto e identificato dagli inquirenti a inizio aprile, dopo la denuncia della vittima, ma quando nei giorni scorsi gli uomini dell'Arma lo hanno cercato per notificargli l'ordine di custodia cautelare agli arresti domiciliari chiesto e ottenuto dal sostituto procuratore, non l'hanno trovato. L'uomo aveva già lasciato l'Italia, "richiamato in Egitto" secondo quanto appurato dagli inquirenti sulla base delle dichiarazioni di alcuni commilitoni.

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Fratoianni: "Ci siamo fatti fregare da un militare egiziano"

Ora sarà il Tribunale di La Spezia a dover  valutare un'eventuale rogatoria: intanto però il segretario di Sinistra Italiana e deputato Nicola Fratoianni  va all'attacco. "Quanto avvenuto ha dell'incredibile e necessita di chiarimenti precisi – ha dichiarato -. Gli inquirenti sono stati rassicurati dall'impegno del militare di rimanere a disposizione delle autorità, ma venerdì scorso i carabinieri si sono presentati nell'albergo scoprendo che il militare è scomparso ed è tornato tranquillamente in Egitto. Una vicenda assolutamente sconcertante, e lo è ancora di più se pensiamo a quanto finora accaduto con Il Cairo sulle indagini per l'omicidio di Giulio Regeni. O per quanto sta accadendo da un anno al giovane Patrick Zaki. E noi in Italia ci facciamo fregare da un militare di quel regime in questo modo? Chiederemo ai ministri Lamorgese, Cartabia e Guerini cosa è davvero accaduto e cosa intendono fare ora".

Il sindaco di La Spezia: "Il militare venga rintracciato e riportato in Italia"

Anche Pierluigi Peracchini, sindaco di La Spezia, ha chiesto che il governo intervenga "affinché il sospettato venga rintracciato e condotto in Italia per assicurare il normale corso della giustizia". "Nell'esprimere solidarietà e vicinanza alla signora molestata, ritengo doveroso fare un appello al Governo e in particolare al Ministero degli Esteri. È del tutto inaccettabile, infatti, l'epilogo di questo increscioso episodio con la fuga del sospettato egiziano al Cairo, marinaio imbarcato nella fregata Berness". Peracchini ha poi aggiunto: "Il rispetto delle donne e della giustizia italiana vengono prima di tutto: in quanto sindaco della città della Spezia, oltraggiata da questo gravissimo episodio ai danni di una nostra concittadina, chiedo al governo e al Ministero degli Esteri di intervenire quanto prima affinché il sospettato venga rintracciato e condotto in Italia per assicurare il normale corso della giustizia. Vorrei inoltre ringraziare il comando dei carabinieri della Spezia che si è immediatamente occupato del caso, e proprio perché non si offenda il lavoro delle nostre forze dell'ordine, della giustizia italiana e si dia un messaggio chiaro a tutti, paesi esteri compresi, che sul rispetto delle donne non ci può essere deroga alcuna in Italia e in Europa, mi auguro che il governo conduca un dialogo proficuo con l'Egitto per fare luce su questa deprecabile vicenda".

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