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Covid 19

“Mia madre, anziana fragile, è morta in attesa del vaccino Covid”. La denuncia del sindacalista

La denuncia di Mirko Lami, membro della segreteria generale della Cgil Toscana. Sua madre era pronta a vaccinarsi, ma non c’erano dosi disponibili. “Se i politici vivessero di persona quello che sto vivendo io in questo momento e provassero lo stesso dolore, vedrebbero le cose in modo molto diverso” dice.
A cura di Biagio Chiariello
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"Se non è stata vaccinata contro il Covid mia mamma che respirava da un solo polmone, vuol dire che questo sistema non regge". Così Mirko Lami, membro della segreteria generale della Cgil Toscana, racconta la drammatica storia che vede protagonista la madre, Liria Tronci, 81 anni, deceduta sabato scorso all'ospedale di Livorno per le complicazioni del Coronavirus: l'anziana era una iperfragile a causa di un problema ai polmoni dovuto a una tubercolosi avuta da bambina ed era ancora in attesa del vaccinazione contro il Covid. Eppure, secondo la ricostruzione del figlio al Tirreno, il suo medico di famiglia le aveva assicurato che le sarebbe stata somministrata non appena fossero arrivate le prime dosi. Tuttavia ciò non è accaduto  in tempo e la madre del sindacalista è deceduta. Secondo Mirko Lami "fare vaccinare gli ultraottantenni dal dottore" di famiglia "cui magari viene data una fiala di vaccino da sole sei dosi ogni settimana, al massimo tre da diciotto, è complicato e lento. Si doveva creare un grande punto in cui farli andare". La madre era d'accordo a fare il vaccino e il medico era pronto a somministrarlo appena fosse stato disponibile. Ma intanto "c'è stato il tempo di ammalarsi e di morire", sottolinea il figlio.

La febbre, il ricovero, poi la morte per Covid

Liria Tronci viveva da sola. A causa della pandemia da un anno e mezzo era chiusa nella sua casa di Piombino; i figli Mirko e Massimo hanno chiesto l'intervento del medico dopo che nella notte fra martedì e mercoledì la febbre è salita, e così è intervenuta l'Usca. Quindi il ricovero in ospedale. L'ultima volta Lami ha visto sua madre in una videochiamata dal reparto. "Le cose per capirle vanno vissute – ha anche detto Lami -. Se i politici vivessero di persona quello che sto vivendo io in questo momento e provassero lo stesso dolore, vedrebbero le cose in modo molto diverso".

La situazione dei vaccini in Toscana

Intanto, dopo l'annuncio del prossimo arrivo di 79mila dosi di Astrazaneca, sono state riaperte le agende per la prenotazione dei vaccini in Toscana ed è stata ampliata la categoria dell'età anagrafica che ora arriva fino ai nati nel 1951 (fino a oggi ferma al 1945). Sul portale regionale sono quindi disponibili dosi per le categorie del personale scolastico, delle forze dell'ordine e delle persone nate tra il 1941 e il 1951. La Regione ha poi voluto precisare che "a fronte di un proliferare di fake news sui social", le "informazioni ufficiali, relative alla campagna di vaccinazione, sono quelle pubblicate sul sito della Regione Toscana (https://www.regione.toscana.it/-/vaccinazioni-covid-chi-come-qu ando) e sul portale dell'Agenzia di informazione regionale https://www.toscana-notizie.it"

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