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Maxi-controlli della Guardia Costiera in Romagna: 15 tonnellate di pesce sequestrato e multe per 170mila euro

L’attività, coordinata dal Reparto Operativo della Capitaneria di Porto, si è svolta nelle ultime settimane con l’impiego di ispettori altamente specializzati, nell’ambito di un piano di verifiche che ha interessato ogni fase del ciclo produttivo e commerciale del pescato.
A cura di Davide Falcioni
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Una massiccia operazione di controllo condotta dalla Guardia Costiera di Ravenna ha messo sotto osservazione l'intera filiera della pesca lungo la costa romagnola, dall’alto mare fino ai menù dei ristoranti. L’attività, coordinata dal Reparto Operativo della Capitaneria di Porto, si è svolta nelle ultime settimane con l’impiego di ispettori altamente specializzati, nell’ambito di un piano di verifiche che ha interessato ogni fase del ciclo produttivo e commerciale del pescato.

In totale sono state effettuate 109 ispezioni tra mare e terra: 23 unità da pesca, 11 punti di sbarco, 40 mezzi di trasporto refrigerati, 15 ristoranti, 6 pescherie, 2 mercati ittici e 12 punti vendita della grande distribuzione organizzata. Il bilancio è significativo: 51 sanzioni amministrative elevate, per un totale di 145mila, e il sequestro di oltre 15 tonnellate di prodotto ittico, tra pesci, molluschi e crostacei, giudicati non conformi o provenienti da attività illecite. Le violazioni riscontrate riguardano soprattutto la tracciabilità del pescato, etichettatura irregolare, informazioni ingannevoli sugli ingredienti e la commercializzazione di specie sotto misura, in violazione delle normative europee in materia di tutela delle risorse marine.

Oltre al pesce, sono stati sequestrati sei attrezzi da pesca professionale risultati non a norma o utilizzati in aree vietate, con potenziale danno per gli habitat marini. Particolarmente strategica anche la sorveglianza remota: grazie a sistemi telematici avanzati di monitoraggio, sono stati scoperti spostamenti illeciti di pescherecci in zone protette o soggette a restrizioni ambientali. Le violazioni accertate in questo ambito hanno portato a 12 rapporti di sorveglianza remota e altrettante sanzioni, per un ammontare aggiuntivo di 25.500 euro.

Il totale delle sanzioni raggiunge così la cifra di oltre 170mila euro. Secondo la Guardia Costiera, l’operazione rappresenta un segnale forte e concreto nella lotta contro la pesca illegale e il commercio irregolare, fenomeni che minacciano non solo la biodiversità marina e la sostenibilità del comparto ittico, ma anche la sicurezza alimentare e gli interessi economici dei consumatori e degli operatori onesti del settore.

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