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Mattia, il 12enne che accudisce il padre con Alzheimer proclamato alfiere della Repubblica

Al piccolo Mattia Piccoli l’attestato d’onore per l’amore e la cura con cui segue quotidianamente la malattia del padre: “Un esempio anche per i coetanei”.
A cura di Antonio Palma
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“Per l’amore e la cura con cui segue quotidianamente la malattia del padre e lo aiuta a contrastarla” con questa motivazione il piccolo Mattia Piccoli, un bambino veneziano di 12 anni, è stato proclamato Alfiere della Repubblica dal Presidente Sergio Mattarella. Un attestato d’onore che colloca di fatto il piccolo Matteo tra i modelli positivi di cittadinanza ed esempio per giovani e meno giovani del Paese. Del resto il suo impegno per il padre malato di Alzheimer precoce dura da anni, nonostante la giovane età del bimbo, e non si è mai fermato. Una dedizione senza sosta che già lo scorso anno gli era valso il premio di Giovane Caregiver durante l’Alzheimer Fest.

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“Il suo impegno è quanto mai prezioso: non è frequente che un giovanissimo svolga, con tanta dedizione, il compito di caregiver tuttavia la sua esperienza è un esempio anche per i coetanei” recita ancora la motivazione con cui Mattarella ieri lo ha premiato al Quirinale nelle cerimonia ufficiale dopo l’annuncio della scorsa primavera. La sua storia risale ormai a sei anni fa quando al padre Paolo è stato diagnosticato l’Alzheimer a poco più di 40 anni. Da quel momento il piccolo ha iniziato ad assistere il genitore e col passare degli anni è diventato la sua spalla fondamentale, aiutandolo anche nelle più normali attività quotidiane com lavarsi e vestirsi nella loro casa di Concordia Sagittaria. Lo ha continuato a fare fino a quando, qualche mese fa, il suo papà ha dovuto essere ricoverato in una Rsa.

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“Sono molto felice per il premio però comunque son un po’ triste. Questo premio lo dedico al mio papà, è stata una bella emozione e credo di essermelo meritato, e anche se il premio è stato dato a me è per tutta la famiglia” ha dichiarato il piccolo. Una famiglia tenuta insieme ora dalla mamma Michela Morutto che si sta battendo anche per far riconoscere al marito un vitalizio atto a coprire le spese per le cure. “Ci sarebbe bisogno di un aiuto più concreto per le famiglie che si trovano a lottare contro le malattie neurodegenerative soprattutto nei casi precoci quando ci sono figli da mantenere e mutui da pagare” ha ricordato la mamma di Mattia.

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