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Massacra il marito colpendolo oltre 40 volte con cocci di vasi: “È caduto”, arrestata dopo un anno

Un’anziana di 81 anni, Leda Stupazzoni, è stata arrestata per l’omicidio del marito Roberto Berti, ucciso a Castel d’Aiano sull’Appennino bolognese nel novembre 2024. Secondo gli inquirenti lo avrebbe colpito con cocci di vaso dopo una lite. La donna aveva inizialmente parlato di un tragico incidente domestico.
A cura di Biagio Chiariello
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immagine di repertorio
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Avrebbe colpito ripetutamente il marito con dei cocci di vasi, fino a ucciderlo, poi avrebbe chiamato i soccorsi raccontando una storia di una caduta accidentale. Ma quella versione non ha convinto gli inquirenti.

Dopo mesi di indagini, Leda Stupazzoni, 81 anni, è stata arrestata con l’accusa di omicidio volontario per la morte del coniuge Roberto Berti, avvenuta il 23 novembre 2024 nella loro casa di via Bedosta, nella frazione Razora di Castel d’Aiano, sull’Appennino bolognese.

Il finto incidente sull’Appennino bolognese

Quel giorno la donna aveva telefonato al 118 sostenendo che il marito fosse caduto dal tetto o da una scala, battendo la testa contro una tegola o una carriola. I soccorritori, però, avevano trovato l’uomo nel cortile dell’abitazione in un lago di sangue, con una quarantina di ferite al capo e al collo, alcune molto profonde e compatibili con un’arma da taglio o con oggetti contundenti. Poco distante, i carabinieri avevano rinvenuto frammenti di vasi di coccio sporchi di sangue, ritenuti l’arma improvvisata del delitto.

Sin dai primi accertamenti, la versione dell’anziana era apparsa incoerente e contraddittoria. La stessa Stupazzoni presentava una ferita vistosa alla mano destra, provocata da un oggetto irregolare, e nel bagno dell’abitazione sono stati sequestrati due stivaletti intrisi di sangue, che la donna avrebbe tentato di lavare.

Le indagini e la ricostruzione dell'omicidio

Le indagini dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Bologna e della compagnia di Vergato hanno consentito di ricostruire l’intera dinamica dell’aggressione, ritenuta dagli inquirenti frutto di una violenta lite familiare degenerata in omicidio. Dalle testimonianze e dai riscontri raccolti, è emerso che tra i coniugi, entrambi 81enni, esistevano contrasti di lunga data.

Secondo quanto ricostruito, Berti avrebbe avuto un carattere duro e autoritario, e non sarebbero mancati episodi di tensione domestica, anche fisica. Gli investigatori ritengono che la donna, dopo anni di conflitti e umiliazioni, possa essere esplosa in un impeto di rabbia incontrollata, colpendo il marito fino a provocarne la morte.

L’arresto di Leda Stupazzoni

Dopo mesi di accertamenti, l’autopsia e l’analisi dei reperti hanno confermato l’incompatibilità della versione fornita da Stupazzoni con le ferite riportate dalla vittima. Su richiesta della Procura, il giudice ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, eseguita dai carabinieri nella stessa abitazione dove è avvenuto il delitto.

La donna, assistita dall’avvocata Valentina Di Loreto, avrebbe continuato a sostenere la tesi dell’incidente domestico, negando di aver aggredito il marito. L’inchiesta, coordinata dalla Procura di Bologna, prosegue per chiarire tutti i dettagli del movente e della dinamica dell’omicidio.

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