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Martina Rossi morta dopo un volo di sei piani, la madre: “Picchiata prima che morisse”

“L’hanno picchiata, prima. Non lo dico perché sono una madre disperata, ma perché ho visto il corpo senza vita di mia figlia: aveva lividi sulla bocca e la mandibola”. Così ha parlato Franca Murialdo, la madre di Martina Rossi, dopo la decisione della Cassazione di rinviare a nuovo processo per violenza sessuale Luca Vanneschi e Alessandro Albertoni. I due sono accusati di aver tentato di violentare la studentessa precipitata dal sesto piano nel 2011.
A cura di Angela Marino
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"Sono speranzosa che esca fuori la verità, almeno quella processuale. Perché la verità di quello che è stato fatto a mia figlia la conosco so, la conosciamo. È stata picchiata, prima. Lo dico, non perché sono una mamma disperata, ma perché ho visto il corpo di mia figlia. I lividi sulla bocca, la mandibola". Sono le drammatiche parole con cui mamma Franca commenta la decisione di rinviare a nuovo processo Luca Vanneschi e Alessandro Albertoni, i due aretini accusati di violenza sessuale nei confronti di Martina Rossi, morta volando dal sesto piano il 3 agosto 2011.

Ieri, infatti, la Corte di Cassazione ha annullato la sentenza che di appello che recentemente aveva assolto i due imputati dall'accusa. Si è trattato di un verdetto lungamente atteso dai genitori della ragazza, che hanno sempre creduto che Martina fosse precipitata dal balcone nel tentativo di sottrarsi a un'aggressione sessuale da parte dei due imputati. Ora che il verdetto è stato annullato, si celebrerà a Firenze un nuovo processo. "Bisognerà correre", ha commentato Bruno Rossi, papà di Martina, riferendosi al rischio che anche questa accusa, come avvenuto per quella di ‘morte per altro reato', mossa contro i due aretini, possa cadere in prescrizione. Dalla morte di Martina, infatti, sono trascorsi ormai dieci anni.

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Condannati in primo grado a sei anni di carcere per l'accusa di morte in conseguenza di altro reato (prescritta nel novembre del 2019) per quella di tentata violenza sessuale di gruppo, Albertoni e Vanneschi sono stati assolti dalla Corte d'Assise perché il fatto non sussiste.  "La verità ce l'avevano lì – ha commentato davanti alle telecamere Bruno Rossi riferendosi ai giudici di appello. "Ho ritrovato fiducia quando ho visto l'attenzione con cui questa Corte di Cassazione seguiva la cosa, un'attenzione diversa dalla freddezza che abbiamo trovato in Appello, dove ci sono stati errori e atti, direi quasi d'insofferenza". "Chiedo che finalmente il problema della violenza sulle donne venga affrontato in termini generali, così come quello della prescrizione, anche con un cambiamento politico".

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Intanto, altri due giovani sono stati accusati nell'ambito delle indagini per la morte di Martina Rossi. Federico Basetti ed Enrico D’Antonio, due amici Alessandro Albertoni e Luca Vanneschi, sono accusati di falsa testimonianza per aver mentito sui fatti del 3 agosto 2011 alle Baleari, quando la studentessa Martina Rossi è precipita dal sesto piano dove i ragazzi erano ospiti. Per il 15 marzo è fissata l'udienza del processo a carico di Basetti e D'Antonio. Sono accusati di aver mentito, inquinando le indagini. "Pazzesco 10 anni di processi. Non posso certo prendere posizioni ma sono dispiaciuto molto per tutte e tre le famiglie, sia quella di Martina che dei due imputati". Lo ha detto Marco Ermini, sindaco di Castiglion Fibocchi (Arezzo), cittadina di duemila abitanti alle porte del capoluogo dove risiedono Alessandro Albertoni e Luca Vanneschi.

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