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Mafia, orologi di lusso venduti da clan: tra i clienti anche Lele Mora e calciatori

L’inchiesta, a cui ha contribuito il collaboratore di giustizia Gaetano Fontana, è la prosecuzione di una operazione che colpì il clan mafioso dei Fontana e che portò lo scorso anno a 90 arresti. Gli ex calciatori Marco Borriello e Andrea Rispoli e il manager dei vip Lele Mora tra i clienti dell’attività di rivendita di orologi messa su dal clan mafioso.
A cura di Susanna Picone
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Un business in nero di orologi di lusso destinati a facoltosi clienti. È quello che è stato scoperto dal Nucleo speciale di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza che stamane ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 15 persone e un sequestro preventivo, emessi dal G.I.P. di Palermo, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. Uno degli indagati è finito in carcere, altri undici sono ai domiciliari mentre a tre persone è stato notificato il divieto di espatrio e l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. L'inchiesta, a cui ha contribuito il collaboratore di giustizia Gaetano Fontana, è la prosecuzione di una operazione dello scorso maggio che colpì il clan dei Fontana e che portò a 90 arresti per associazione mafiosa, estorsione, traffico di sostanze stupefacenti, trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio, reimpiego di capitali illeciti, esercizio abusivo di giochi e scommesse.

Le accuse

L'indagine ha accertato gravi indizi a carico di alcuni esponenti della famiglia Fontana, storicamente egemone nei quartieri palermitani dell'Acquasanta e dell'Arenella del mandamento mafioso di Resuttana e in parte trasferitasi a Milano. Secondo quanto accertato dagli investigatori gli indagati, a vario titolo, avrebbero reinvestito ingenti risorse finanziarie nel business del commercio in nero degli orologi di lusso, destinati a facoltosi clienti come anche calciatori, realizzando operazioni finanziarie anche con l'estero, grazie a una fitta rete di relazioni d'affari con operatori del settore compiacenti (esercizi di "compro-oro" a Londra, Milano, Roma e Palermo). Agli indagati vengono contestati i reati di favoreggiamento personale, riciclaggio, autoriciclaggio, con l'aggravante del reato transnazionale e di aver favorito Cosa Nostra. Effettuato il sequestro del patrimonio e del complesso aziendale di una gioielleria di Milano e un compro-oro di Palermo e di apporti finanziari per 2,6 milioni di euro.

Marco Borriello, Lele Mora e Andrea Rispoli tra i clienti

A quanto emerso dalle indagini, tra i clienti dell'attività di rivendita di orologi di lusso messa su dal clan mafioso dei Fontana c'erano dei calciatori, come l'ex attaccante della Nazionale Marco Borriello e l'ex giocatore del Palermo Andrea Rispoli, e anche il manager dei vip Lele Mora. Nell'inchiesta sono finite le intercettazioni di conversazioni di Giovanni Fontana con Lele Mora. 

Contrabbando di orologi di lusso, acquistati esemplari per 50 milioni

Il gruppo criminale avrebbe acquistato in Italia e rivenduto orologi per un valore complessivo di oltre 50 milioni di euro in sei anni. Le indagini, coordinate dal pm Christine Von Borries, sono partite dopo la scoperta all'aeroporto di Firenze di due orologi di lusso nel bagaglio di un italiano in partenza per gli Stati Uniti. Gli orologi, risultati già ceduti a una società di Hong Kong in regime di non imponibilità Iva per l'esportazione, sono stati sequestrati. "Dal successivo sviluppo dell'indagine –  è quanto spigano Guardia di Finanza e Agenzia delle dogane, – emergeva che società di Hong Kong, riconducibili al cittadino fermato all'aeroporto e ad altra persona, con l'ausilio di un terzo soggetto, negli ultimi sei anni avevano acquistato numerosi orologi, da diversi negozi situati in diverse provincie italiane, ceduti poi direttamente sul territorio nazionale, in alcuni casi a seguito di rilevanti pagamenti in contanti". L'attività che il gip ha definito esser stata svolta "in modo professionale con organizzazione di mezzi e conoscenze", prevedeva il transito della merce in un punto franco a Ginevra, dove un collaboratore di una ditta di spedizioni restituiva gli orologi ai componenti dell'associazione, mentre le scatole proseguivano vuote verso la Cina, per poi rientrare in Italia.

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