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Maestro picchia e insulta i bimbi: “Sei uno stronzo, sei un figlio di puttana”. A processo

I fatti risalgono all’anno 2014-2015, quando l’insegnante era in servizio in una scuola elementare di provincia di Bologna: lui nega tutte le accuse, ma le ricostruzioni del procurare fanno rabbrividire: avrebbe sottoposto i bambini ad ogni genere di abuso, facendogli sgambetti, umiliandoli verbalmente (“sei una cicciona”) e minacciandoli di “chiamare la polizia”.
A cura di Biagio Chiariello
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Schiaffi, calci, mani strette al collo, sgambetti e perfino lancio di quaderni all’indirizzo di quei bambini ai quali avrebbe dovuto insegnare. E’ una drammatica storia di maltrattamenti in classe quella di cui dà conto oggi Il Resto del Carlino: ora, G. V., maestro di 65 anni, salernitano d’origine trapiantato da anni nel Bolognese, è stato rinviato a giudizio. I fatti risalgono all’anno scolastico 2014-2015. Sarebbero cinque le piccole vittime del maestro, tutte fra i sette e gli otto anni. Le accuse sono inquietanti: "Il maestro sottoponeva gli alunni – scrive il pm Purgato – ad abusi psicologici, spesso offendendoli con espressioni quali ‘str…’, ‘deficiente’, ‘maiale’, ‘figlio di p…’. Si rendeva altresì autore di una serie di abusi di tipo fisico, talvolta colpendoli, in particolare afferrandoli e stringendo loro il collo, afferrandoli dietro il collo e trascinandoli di peso alla lavagna, tirando loro i capelli, a volte schiaffeggiandoli e lanciando verso di loro dei quaderni".

L’inchiesta sarebbe partita a seguito delle segnalazioni degli stessi bambini ad un’altra maestra, la quale avrebbe dato l’allarme. Gli alunni “erano costretti a trascorrere l’anno scolastico – mette nero su bianco il pm Purgato nel capo d’imputazione – in una situazione di stress, ansia e paura". Sembra che in un’occasione il maestro avrebbe colpito un bimbo con un calcio, più volte lo avrebbe fatto inciampare facendogli lo sgambetto, spesso gli avrebbe tirato l’orecchio e, quando l’allievo avrebbe minacciato di raccontare tutto alla madre, la risposta sarebbe stato: "Ora chiamo la polizia". In un’altra circostanza avrebbe umiliato davanti a tutti una bambina per il suo aspetto fisico: “Sei una cicciona. Mangia ancora che diventi ancora più grassa”. Infine, un’ultima alunna fu fatta "sbattere di proposito contro il muro, facendole male a una scapola", conclude il pm.

L’insegnante, che nel frattempo si sarebbe trasferito in un’altra provincia, nega però ogni accuse. "Il mio assistito respinge le accuse – dice uno dei sui legali, Fabio Guandalini –, i fatti di cui è accusato non sono avvenuti. Fino a un certo punto era il migliore insegnante del mondo, poi, dopo una lezione sui diritti dei bambini fatta in classe, gli alunni hanno raccontato di tutto. Siamo fiduciosi di chiarire tutto nel processo".

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