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Madre e figlio cacciati dalla battigia dal personale di un lido: “Hanno detto che lì non potevano giocare”

Salvatore ha raccontato a Fanpage.it un episodio spiacevole accaduto a lui e ai suoi familiari alcuni giorni fa sulla spiaggia di San Lorenzo, in Sicilia. Il 65enne ha spiegato che la figlia e il nipote, che si erano messi a giocare sulla battigia davanti a un lido, dato che la spiaggia libera era molto affollata, sono stati cacciati dal personale dello stabilimento.
A cura di Eleonora Panseri
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Immagine di repertorio.
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"Siamo arrivati al mare attraverso una stradina che porta alla spiaggia libera. Abbiamo mangiato intorno alle 12.30 e, visto che la spiaggia era molto affollata, nel pomeriggio mia figlia e mio nipote si sono messi sulla battigia davanti a un lido per fare due palleggi con i tamburelli. Sono stati cacciati, gli è stato detto che lì non potevano stare".

A parlare è Salvatore, 65enne siciliano che ha deciso di raccontare a Fanpage.it un episodio spiacevole accaduto a lui e ai suoi familiari alcuni giorni fa, domenica 3 agosto, sulla spiaggia di San Lorenzo, a 5 chilometri da Marzamemi e a 20 da Noto, lungo la costa meridionale della Sicilia.

L'uomo ha spiegato che la figlia e il nipote, che si erano messi a giocare con i tamburelli (simili ai più noti racchettoni, ndr) lungo la battigia davanti a un lido, dato che la spiaggia libera era molto affollata, sono stati malamente allontanati dal personale dello stabilimento.

"Erano anche abbastanza distanti dagli ombrelloni, c'è un sacco di spazio tra questi e il mare. Gli hanno detto: ‘Non ci fate chiamare chi dobbiamo chiamare, ve ne dovete andare‘. – ha ricordato ancora Salvatore – Non sono poi tornato sul posto con mia figlia e mio nipote perché sia loro che io volevamo evitare discussioni".

"Non ci siamo messi sotto i loro ombrelloni senza aver pagato. – prosegue il 65enne – Anzi, siamo anche andati più volte a consumare caffè e gelati nel bar dello stabilimento". Fanpage.it ha provato a contattare il lido in questione per una replica ma al momento non siamo riusciti a parlare con un responsabile.

Secondo quanto sancisce l’articolo 11 della legge n. 217/2011, in spiaggia vige il “diritto libero e gratuito di accesso e di fruizione della battigia”, anche se si trova davanti a uno stabilimento balneare.

È infatti considerata uno spazio pubblico e non può essere occupata con ombrelloni, sdraio o altri oggetti personali che ne impediscano il libero passaggio.

Il Comune ha la facoltà di emettere un’ordinanza specifica che vieti di giocare in spiaggia per motivi di sicurezza pubblica, ma non sarebbe il caso di Noto, stando a quanto appreso da Fanpage.it.

L'uomo aggiunge anche che "quando siamo andati a chiedere se potevamo prendere un ombrellone per cinque persone, ci hanno risposto che bisognava prendere un ‘pacchetto' che comprendeva anche il pranzo, perché cibo ‘da casa' non si poteva portare nel lido".

Un episodio simile è accaduto pochi giorni fa anche a una famiglia costretta a gettare il pranzo portato da casa nel lido di Villaggio Coppola, nel Casertano.

Sei stata/o protagonista di un episodio simile e vuoi raccontarlo a Fanpage.it? Scrivici qui.

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