L’ultimo saluto a Stefania Palmieri e alla sua bimba, morta prima di nascere: folla ai funerali a Modena

Un lungo, commosso addio ha accompagnato ieri mattina Stefania Palmieri, la 36enne morta lo scorso venerdì insieme alla bambina che portava in grembo e che avrebbe dovuto nascere a dicembre. Un destino crudele ha interrotto per sempre i loro sogni in un incidente sull’A22 del Brennero, tra i caselli di Mantova Nord e Nogarole Rocca, mentre Stefania stava raggiungendo alcune amiche a Peschiera del Garda.
Nella chiesa di San Lazzaro a Modena, dove si sono tenuti i funerali, oltre quattrocento persone si sono strette attorno ai genitori, al compagno Lorenzo, agli amici e ai colleghi della giovane donna. All’esterno del luogo di culto, decine di fotografie la ritraevano sorridente, in montagna o durante i viaggi, circondata da chi le voleva bene. La cerimonia è stata accompagnata da canti e parole di speranza, culminate in un momento di intensa commozione quando il padre, il professor Beniamino Palmieri, ha ricordato la figlia con una frase carica di poesia e dolore: “
Hai voluto cercare di raggiungere la luce e il sole, ma avevi le ali di cera. Ora è lì che possiamo vederti, nella luce, ma le nostre lacrime bruciano molto di più di quella cera che si è sciolta”.
Il saluto delle amiche ha ripercorso la personalità solare di Stefania, una donna che amava la libertà e sapeva trasmettere fiducia a chi le stava accanto. “Non si vive una vita a metà”, diceva spesso, e così la ricordano coloro che con lei avevano condiviso momenti di gioia e avventure.
Al termine della funzione, il feretro bianco è stato accompagnato da un corteo silenzioso fino al cimitero di Santa Maddalena di Porto Mantovano, dove Stefania e la sua bambina riposano ora insieme nella tomba di famiglia. Ad accoglierle, una cinquantina di persone e un gesto di struggente dolcezza: palloncini bianchi liberati nel cielo, simbolo di un amore che non si spegne.
Accanto alla bara, la madre Anna teneva stretto un piccolo orsacchiotto appartenuto alla figlia. È stata lei a volere che Stefania fosse sepolta nel Mantovano, dove la famiglia ha radici profonde:
Mantova e Porto Mantovano sono nel mio cuore – ha raccontato – qui sono nati i miei genitori, qui voglio che Stefania sia protetta”.
Sulla lapide di famiglia, dove compaiono i cognomi Oliani, Guerrini e Camplani, è stata collocata una foto provvisoria di Stefania e, accanto, un angioletto per la piccola Aurora. Attorno, tredici tombe di bambini: una cornice che sembra voler accogliere madre e figlia in un abbraccio silenzioso.
Alla sepoltura erano presenti anche rappresentanti delle istituzioni locali, tra cui il vicesindaco di Porto Mantovano, giunto per portare il saluto della comunità. All’ingresso del cimitero, un libro di firme e un’immagine di Stefania sorridente con la scritta “Insieme a te e ad Aurora. Ovunque, per sempre con amore”.
Una vita spezzata a un passo dalla maternità, ma anche un ricordo che resterà vivo nella memoria di chi l’ha conosciuta.
Stefania era estrosa, solare, circondata da affetto – ha ricordato il padre – e qui, nella terra dei nostri avi, continueremo a ricordarla con iniziative in suo nome”.