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Cade in volata e urta contro un pilastro di cemento: morto a 22 anni il ciclista Giovanni Iannelli

Giovanni Iannelli, ciclista pratese della categoria under 23, è morto questa mattina in seguito alle terribili lesioni riportate due giorni fa, sabato 5 ottobre, mentre partecipava alla volata finale all’87° Circuito Molinese a Molino dei Torti in Provincia di Alessandria. Il giovane è caduto ed è andato a sbattere contro il pilastro di un cancello.
A cura di Davide Falcioni
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Giovanni Iannelli, ciclista pratese della categoria under 23, è morto questa mattina in seguito alle terribili lesioni riportate due giorni fa, sabato 5 ottobre, mentre partecipava alla volata finale all’87° Circuito Molinese a Molino dei Torti in Provincia di Alessandria. Il giovane corridore stava prendendo parte allo sprint quando, a 200 metri dal traguardo e ad altissima velocità, c'è stata una caduta: sono apparse immediatamente gravi le conseguenze per l’atleta pratese tesserato in questa stagione per la Hato Green Tea Beer-Cipriani e Gestri di San Giusto di Prato.

Iannelli cadendo è andato a sbattere violentemente la testa contro il pilastro di un cancello a bordo strada: le sue condizioni sono subito state ritenute disperate. L'impatto è stato talmente violento da aver spaccato il casco protettivo, obbligatorio per i ciclisti che partecipano a delle competizioni. Il giovane corridore è stato subito soccorso dall'ambulanza al seguito della gara, intubato e stabilizzato sul posto, prima di essere trasportato in codice rosso con l'eliambulanza all'ospedale di Alessandria per i necessari accertamenti e la valutazione delle gravi conseguenze riportate.

Il padre di Giovanni, il noto avvocato toscano Carlo Iannelli, da anni dirigente di ciclismo ed in passato a lungo presidente della Ciclistica Pratese 1927, era partito subito verso Alessandria per stare accanto al figlio, che parallelamente all'attività sportiva dopo aver frequentato il liceo Copernico di Prato si era iscritto all'università.

La tragedia ha profondamente scosso il mondo del ciclismo e anche Davide Cassani, commissario tecnico della nazionale italiana, ha commentato: "Non esistono parole che possano mitigare il dolore di una tragedia come questa. Giovanni stava disputando una volata, una delle tante. Mancavano 100 metri, il traguardo poteva vederlo. Chissà quante volte è passato sotto uno striscione d'arrivo, chissà quanti giorni ha sognato di arrivarci prima di tutti gli altri. Sabato quello striscione lo ha solo intravisto, in lontananza. A 100 metri, in piena volata, è caduto a terra e la sua vita si è fermata lì. Quando muore un corridore muore una parte di noi, quando a perdere la vita è un ragazzo di 22 anni le domande che ci facciamo sono infinite ma di risposte non se ne trovano. Ci troviamo improvvisamente fragili, tristi, disperati. E penso alla sua famiglia, ai suoi compagni di squadra, ai suoi amici, a tutte quelle persone che in questo momento stanno piangendo la perdita di un figlio, un compagno di squadra, un ragazzo di 22 anni".

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