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Luigi, abbandonato nella culla della chiesa a Bari e trovato dal parroco: “Una grande emozione”

Il piccolo Luigi, il neonato abbandonato domenica mattina nella culla termica installata vicino alla chiesa di San Giovanni Battista di Bari, sta bene ed è ricoverato al Policlinico. A trovarlo è stato don Antonio Ruccia, che ha rivelato tutta la sua emozione quando ha sentito il telefono squillare. La culla termica esiste dal 2014 e ieri per la prima volta è stata utilizzata.
A cura di Susanna Picone
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Alle ore 8.15 di domenica mattina don Antonio Ruccia, parroco della chiesa di San Giovanni Battista di Bari ha ricevuto una telefonata che lo avvertiva che nella culla termica nella chiesa del quartiere Poggiofranco era stato abbandonato un bambino. Il piccolo Luigi – questo il nome indicato su un biglietto lasciato accanto al neonato – di appena 9 giorni indossava una tutina bianca e azzurra. “Lui è Luigi, ditegli che lo ameremo per sempre”, recita il messaggio lasciato da chi, probabilmente, ha pensato di non poter crescere quel figlio. Luigi, come indicato sempre nel foglietto lasciato accanto a lui, è nato il 10 luglio da una famiglia italiana ed era stato allattato al seno. Il bambino, prelevato dalla culla termica installata dal parroco proprio per accogliere quei neonati che i genitori naturali decidono di non tenere, è stato poi portato dal 118 nel reparto di Neonatologia del Policlinico di Bari dove si trova in buone condizioni di salute.

La culla termica installata a Bari nel 2014 – Commentando la vicenda, don Antonio ha rivelato tutta l'emozione provata nel trovare il neonato nella culla termica della chiesa: quando il suo cellulare è squillato poco dopo le 8 del mattino, lui sapeva bene il significato di quel suono. La culla termica – una moderna "ruota degli esposti" – è stata installata sei anni fa, nel 2014, vicino alla parrocchia in collaborazione con il reparto di Neonatologia del Policlinico di Bari: ieri per la prima volta è stata usata. "Il piccolo piangeva e strillava, vederlo mi ha emozionato tantissimo ma quando ho letto il bigliettino non ho potuto trattenere le lacrime", le parole del sacerdote. Quando un neonato viene depositato nella culla, scattano il riscaldamento del lettino e un avviso sonoro che allerta il parroco e i medici. Sulle grate che circondano il locale campeggia un manifesto con la scritta "Nessun bambino è un errore. Se sei in una situazione difficile e non riesci a prenderti cura del tuo bambino, lascialo nella culla termica. Nel più completo anonimato, sarà accolto e assistito".

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