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Lucca, il prof umiliato in classe: “Non ci ho fatto molto caso”. Sei gli studenti indagati

Sono diventati sei gli studenti indagati per gli episodi di bullismo avvenuti all’istituto tecnico di Lucca e registrati con video diffusi in rete. I reati ipotizzati sarebbero quelli di violenza privata e minacce gravi. Il prof finito nel mirino dei bulli non aveva fatto sapere al preside quanto accaduto.
A cura di Susanna Picone
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Continua a far molto discutere quanto accaduto presso l'Istituto “Carrara” di Lucca, dove un gruppo di studenti ha preso di mira un professore con ripetuti insulti, offese e minacce. Sul web sono apparsi diversi video che mostrano gli atti di bullismo avvenuti in classe nei confronti di un professore di italiano e storia di 64 anni, da quello in cui un ragazzo dice al prof di “inginocchiarsi” e mettergli sei a un altro in cui si vede uno studente indossare un casco e “puntare” il docente. In seguito alla diffusione dei nuovi video i magistrati hanno deciso di allargare il numero delle persone coinvolte (ora sono sei gli studenti indagati dalla procura presso il tribunale dei minori di Firenze). I reati ipotizzati sarebbero quelli di violenza privata e minacce gravi. Sempre secondo quanto emerso, gli inquirenti starebbero vagliando anche la possibilità di contestare il reato di tentato furto dell'Ipad col registro elettronico, che uno studente prova a strappare dalle mani dell’insegnante.

Il prof: “Sapevo che tipo era il ragazzo e non ci ho fatto caso” – Quest'ultimo, che sarebbe già stato ascoltato dalla polizia giudiziaria come persona informata sui fatti, a La Gazzetta di Lucca qualche giorno fa ha parlato di un episodio "sicuramente spiacevole" ma ha detto anche che “non è il caso di aumentare la portata di quanto avvenuto” e ha affermato che lo studente gli ha chiesto scusa. Il professore protagonista suo malgrado dei video ha detto anche di non aver avvisato il preside per una sua “mancanza”: “Sapevo che tipo era il ragazzo e non ci ho fatto caso”, ha risposto al giornalista affermando che eventuali provvedimenti saranno decisi dal consiglio di classe. “Io credo che si siano messi d'accordo in precedenza, il responsabile e quello che ha ripreso il video, probabilmente perché volevano metterlo sul telefono e poi farlo girare e parlarne”, ha detto ancora cercando di capire il perché di quei video umilianti diffusi in rete. Sui recenti casi di bullismo a scuola è intervenuta anche la ministra Fedeli secondo cui il consiglio d'Istituto deve valutare la gravità dei fatti e gli studenti devono essere sanzionati fino a non essere ammessi agli scrutini finali.

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