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Covid 19

Luca muore a 19 anni a Londra dopo febbre e tosse: “Ma è giallo sul tampone per il Coronavirus”

Il giallo della morte di Luca Di Nicola, 19 anni, originario della provincia di Teramo e deceduto a Londra, dove viveva da anni con la madre, per sospetto Coronavirus. Da una settimana manifestava infatti febbre alta e tosse, poi le sue condizioni si sono aggravate. Ma è mistero sul tampone: “Le autorità inglesi ci avevano detto di aver fatto un tampone post mortem. Ora invece il medico legale, dopo due giorni di silenzio, ci dice che gli esami saranno forse condotti il 31 marzo”.
A cura di Ida Artiaco
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E' un vero e proprio giallo quello che vede protagonista un ragazzo originario di Teramo, Luca Di Nicola, 19 anni, morto a Londra nei giorni scorsi per una sospetta polmonite. Stando a quanto ha raccontato la famiglia al quotidiano La Repubblica, potrebbe essersi trattato di un caso di Coronavirurs, ma, nonostante abbia manifestato per oltre una settimana febbre alta e tosse, pare non sia mai stato sottoposto a tampone. Luca viveva nella City da qualche anno, precisamente a Enfield Town, insieme alla madre Clarissa e al compagno di quest’ultima, Vincenzo. Dopo essersi trasferito da Nereto, ha cominciato a fare il cuoco.

Il decesso di Luca, che i familiari definiscono sanissimo, è avvenuto lo scorso 24 marzo. Già da una settimana presentava febbre alta e tosse. Il medico di base a Londra ha somministrato al ragazzo del paracetamolo, credendo si trattasse di influenza. Ma le sue condizioni sono precipitate improvvisamente. "Luca aveva dolori al petto – ha raccontato la zia Giada a Repubblica -. Poi la madre ha notato che aveva le labbra viola e poco dopo è collassato. Hanno chiamato l’ambulanza, lo hanno rianimato ma i polmoni erano collassati, pieni di acqua e sangue. L’hanno intubato e subito ricoverato in terapia intensiva al North Middlesex Hospital di Londra. Ma dopo mezz’ora, intorno alle 7 di sera, Luca è morto. Senza aver fatto neanche una lastra prima".

Inevitabilmente i parenti di Luca hanno pensato al Coronavirus. Ma, ha raccontato un'altra zia del 19enne, Romina, "le autorità inglesi ci avevano detto di aver fatto un tampone post mortem. Ora invece il medico legale, dopo due giorni di silenzio, ci dice che gli esami saranno forse condotti il 31 marzo. Forse". Per altro anche la mamma di Luca e il compagno hanno cominciato a manifestare sintomi tipici dell'infezione, ma anche a loro è stato prescritto solo del paracetamolo. Intanto, in attesa di avere notizie più chiare, il caso di Luca è seguito anche dal Consolato e dalle autorità italiane.

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