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Omicidio Loris, la madre abbandonata da tutti. Anche il marito: “E’ stata lei”

Veronica Panarello è in carcere a Catania in isolamento. Fuori sembrano essere tutti contro di lei a partire dal marito che, dopo averla difesa, ora la scarica definitivamente: “Non voglio più saperne”. E la madre: “Veronica, violenta e aggressiva fin da piccola”.
A cura di Biagio Chiariello
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Veronica Panarello, la donna accusata dell’omicidio del figlio Loris Stival, ha trascorso la prima notte in isolamento in carcere a Catania. La 26 enne sembra ormai essere stata allontanata da tutti. Dopo l’intercettazione tra la madre e la sorella che appare come un ulteriore elemento a suo carico, ora arrivano le dichiarazioni del marito che appare convinto della sua colpevolezza, soprattutto alla luce dei filmati delle telecamere che mostrano l’auto della donna dove non doveva essere, quel 29 novembre. “E’ stata lei, tenetemela lontana, io sono il padre di Loris, rivoglio mio figlio, il mio bambino”, ripete Davide, secondo quanto riporta l’edizione siciliana di Repubblica. L’uomo ha saputo della morte del figlio mentre era in trasferta di lavoro via Facebook, e non dalla voce della moglie al telefono. Solo qualche giorno fa, appariva ancora certo dell’innocenza di Veronica, e diceva: “Se è stata lei allora può pure morire”. Veronica, detenuta in un’ala del carcere femminile di Catania, è stata messa in isolamento per motivi di sicurezza visto che al suo arrivo, ieri sera, è stata fortemente contestata dai detenuti dell’istituto e avrebbe detto agli agenti penitenziari: “Adesso voglio stare sola”.

La mamma di Veronica: "Violenta sin da piccola"

Nel decreto di fermo contro Veronica, sembrano pesare davvero come un macigno le parole della madre che dipinge il ritratto di una donna che "sin da piccola soffriva di manie di persecuzione, aggressiva e violenta, seguita sino all'età di sette anni da uno psicologo, poi si è rifiutata". La donna racconta che “con mia figlia Veronica ho sempre avuto un rapporto difficile sin da quando lei era piccola. All’età di 13 anni, rientrati a Grammichele, lei voleva uscire e frequentare ragazzi più grandi di lei”. Poi ci fu l’episodio del primo tentativo di suicidio: Veronica ascoltò una telefonata della madre con un amico. “Andò da mio marito, che dormiva, per riferirgli che avevo un amante. Mio marito le disse di lasciarlo dormire e le diede uno schiaffo”. Veronica andò nella serra e tentò di uccidersi senza riuscirci: “Quando mi vide – prosegue la mamma – mi ingiuriò, dicendomi che non voleva vedermi e io capii che aveva fatto quel gesto per attirare l’attenzione”.

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