Lorenzo Cristea morto per difendere gli amici in una rissa, l’aggressione fuori dalla discoteca in un video

Un video che immortala la violenta lite tra Lorenzo Cristea e i suoi assassini, due ragazzi di appena 20 anni. Cristea, residente a Trebaselghe, è stato ripreso dallo smartphone di un testimone che si trovava all'interno della propria auto mentre cinque coltellate raggiungevano il 20enne poi deceduto.
Per Cristea sono state 5 le coltellate letali mentre un amico è stato ricoverato in rianimazione. Gli arresti sono stati due ma le denunce per rissa ammontano a 7. Il filmato della rissa è stato consegnato spontaneamente alle forze dell'ordine per inchiodare i responsabili del delitto.
Secondo la prima ricostruzione, tutto è iniziato nel parcheggio del locale Playa Loca all'alba di domenica. Una lite per un tavolo conteso è diventata un vero e proprio regolamento di conti nella quale, ad avere la peggio, è stato proprio l'operaio che era uscito con sette amici e due ragazze.
All'interno del locale il giovane si è scontrato con Badr Rouaji, 19 anni, e Taha Bennani, 21 anni, entrambi residenti a Montebelluna. Per il tavolo conteso sono partiti insulti, poi spinte. I buttafuori della discoteca erano intervenuti cacciando i due ventenni e la lite sembrava terminata lì, ma la rissa si è poi riaccesa nel parcheggio del locale.
I due hanno atteso nel buio l'arrivo del gruppo di Cristea, avvenuto intorno alle 3.20. Una vera e propria vendetta per un presunto torto subito: uno dei due ventenni avrebbe provocato uno degli amici di Cristea, costringendo il giovane a cercare di sedare la rissa. Alessandro Bortolami, 22enne di Zero Branco, è stato ferito con quattro fendenti e a quel punto l'operaio 20enne si è messo in mezzo per evitare il peggio. Dopo una breve colluttazione è crollato a terra, colpito da altre cinque coltellate.
I buttafuori, richiamati dalle urla e dai rumori, sono usciti dal locale per allertare i soccorsi. I due aggressori sono stati trovati circa un'ora dopo nascosti tra i cespugli con i vestiti ancora macchiati di sangue e sono stati bloccati dai carabinieri che li hanno poi portati in caserma a Castelfranco per interrogarli.
I due hanno raccontato di non aver capito di aver ucciso il 20enne e di aver sempre pensato di aver "solo ferito" i componenti del gruppo rivale. Per il momento è stato sequestrato solo un coltello militare ritrovato a venti metri dalla scena, ma ne manca uno che non è ancora stato rinvenuto. Sotto sequestro anche i vestiti degli arrestati e le auto utilizzate per trasportare i feriti in ospedale.