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Locri, in attesa di trasferimento muore in ospedale: “Gli ascensori erano guasti”

“Vergogna. Una persona sta morendo in cardiologia e non può essere trasportata in rianimazione perché gli ascensori dell’ospedale non funzionano” ha denunciato il sindaco di Locri dopo la morte di un anziano paziente che ha dovuto attendere due ore per essere trasferito in rianimazione dove è morto poco dopo.
A cura di Antonio Palma
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"Vergogna. Una persona sta morendo in cardiologia e non può essere trasportata in rianimazione perché gli ascensori dell'ospedale non funzionano" così il sindaco di Locri, Giovanni Calabrese, nelle scorse ore ha denunciato quanto accaduto all'interno dell'ospedale della cittadina calabrese dove un paziente in gravi condizioni e è morto dopo aver atteso a lungo di essere trasferito nel reparto di rianimazione a causa degli ascensori guasti. "Ora ci sentiremo dire che probabilmente sarebbe morto ugualmente. Non ci sono parole. Solo tristezza, rabbia e indignazione" ha rincarato a dose il primo cittadino su facebook dopo ave appreso che lo stesso paziente era morto. La vittima è  un novantenne che insieme ad un altro paziente ha atteso ore prima di essere trasferito, il tutto a causa dell'ascensore guasto e dell'impossibilità di trovare una soluzione.

Come riportano le cronache locali, erano le 10.30 di domenica quando i medici della cardiologia hanno disposto per l'uomo il ricovero urgente in rianimazione ma, a causa dell'ascensore guasto, non si è potuto procedere. Sul posto sono accorsi sia i vigili del fuoco sia i carabinieri che a lungo hanno cercato un tecnico operativo nel giorno festivo. Alla fine è stato possibile trasferire i paziente solo verso le 12:30 ma è stato tutto inutile perché l'uomo è morto poche ore dopo in seguito ad un arresto cardiaco. Sul caso non risulta che siano state presentate denunce ma i commissari governativi alla Sanità hanno immediatamente disposto l’invio dei Nas all’interno del nosocomio per una ispezione che servirà a chiarire le condizioni della struttura.

Sul caso è intervenuto anche il parlamentare di Forza Italia Marco Siclari che ha annunciato un’interrogazione parlamentare. "Presenterò interpellanza urgente al ministro affinché faccia luce sull'accaduto. Questo è il risultato del commissariamento della nostra regione. Ho chiesto al Ministro di mettere la parola fine al commissariamento che dura da 12 anni e che ha provocato un aumento del numero di cittadini che si curano fuori pari al triplo della media nazionale, un peggioramento dell'assistenza, una riduzione drastica dei posti letto, uno scarso numero di medici che lavorano nelle strutture. Sono stati chiusi ospedali con la promessa di aprirne nuovi, ma non ci sono né i vecchi né i nuovi, non ci sono i fondi per riparare i guasti come gli ascensori o macchinari nei diversi ospedali, i privati non vengono pagati da più di un anno, lo Stato spende 340 milioni di euro per curare i calabresi fuori regione ma non ha soldi da spendere in Calabria per migliorare la sanità. Cosa altro serve per capire che non occorre un nuovo commissario, ma serve chiudere il commissariamento e mandare i fondi in Calabria per investirli in strutture sanitarie come accade nelle altre regioni? La Regione ha le sue enormi responsabilità ma i commissari li manda il Governo, se hanno fallito significa che è proprio lo strumento del commissariamento a non funzionare" ha spiegato Siclari

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