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L’Iss dice che la maggior parte dei nuovi casi di Covid sono persone non vaccinate

Il vaccino contro il Covid è l’arma più importante per uscire dalla pandemia, lo dimostra anche l’ultimo aggiornamento del rapporto dell’Istituto superiore di sanità: “La maggior parte dei casi segnalati in Italia sono stati identificati in soggetti non vaccinati, che non hanno ricevuto alcuna dose di vaccino Sars-CoV-2 o che sono stati vaccinati con la prima dose o con il vaccino monodose entro 14 giorni dalla diagnosi stessa, ovvero prima del tempo necessario a sviluppare una risposta immunitaria completa al vaccino”, si legge nel testo.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Il vaccino è l'arma più potente che abbiamo contro il Covid. Questa frase è praticamente un mantra di politici, esperti e un po' tutta l'opinione pubblica. È una grande verità su cui siamo tutti d'accordo e di cui siamo tutti consapevoli, evidenziata dal crollo dei contagi da Covid negli ultimi mesi, da quando la campagna di vaccinazione è decollata definitivamente, ma anche dall'ultimo aggiornamento del rapporto Epidemia Covid-19 pubblicato dall'Istituto superiore di sanità: "La maggior parte dei casi segnalati in Italia sono stati identificati in soggetti non vaccinati, che non hanno ricevuto alcuna dose di vaccino Sars-CoV-2 o che sono stati vaccinati con la prima dose o con il vaccino monodose entro 14 giorni dalla diagnosi stessa, ovvero prima del tempo necessario a sviluppare una risposta immunitaria completa al vaccino".

Il vaccino funziona, rallenta la trasmissione, ma soprattutto evita che i contagiati finiscano in ospedale e – in alcuni casi – perdano la vita. Il crollo dei contagi ha reso possibile organizzare nuovamente meglio la ricerca dei positivi: "Nella maggior parte dei casi segnalati nelle ultime due settimane l'accertamento diagnostico è stato motivato dalla presenza di sintomi o in seguito ad attività di ricerca dei contatti di casi accertati", ovvero il contact tracing. Nel documento si legge anche che "a partire dalla seconda metà di febbraio con il progressivo aumento della copertura vaccinale nei soggetti ultraottantenni, la diminuzione è stata più marcata in questa fascia di età rispetto alle altre". Ancora una volta: ecco l'effetto del vaccino contro il Covid.

L'Istituto superiore di sanità spiega che attualmente la fascia d'età in cui l'incidenza è più elevata è quella degli "under 60 che hanno una minore copertura vaccinale". Infatti, si legge nel documento, "l'incidenza dell'infezione sintomatica da virus Sars-CoV-2 mostra un trend simile nelle diverse fasce di età e in diminuzione a partire dal mese di marzo 2021". Da quel momento in poi "il progressivo aumento in queste fasce di età della copertura vaccinale segue l'ordine di priorità anagrafica adottato". Infatti "fino all'inizio di febbraio 2021, l'incidenza era più elevata nella fascia di età over 80".

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