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Covid 19

L’Iss dice che aumentano i casi tra i bimbi dai 0 ai 9 anni: “Ma è presto per vedere effetto scuola”

Secondo i dati del monitoraggio settimanale della Cabina di Regia spiegati da Silvio Brusaferro (Iss) e Gianni Rezza (Ministero della Salute), in Italia migliora la situazione Covid con diminuzione di Rt ed incidenza, ma aumentano i casi nella fascia d’età 0-9 anni: “È però presto per vedere un effetto della riapertura delle scuole. Ci sarà qualche aumento del numero dei contagi anche perché i più piccoli non possono essere vaccinati, che potremo eventualmente vedere nelle prossime due o tre settimane”.
A cura di Ida Artiaco
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La situazione epidemiologica in Italia è buona, con diminuzione dell'indice di trasmissibilità del virus, il cosiddetto Rt, e dell'incidenza, ma sono in aumento i contagi tra i bambini di età compresa tra i 0 e i 9 anni. È questo il quadro fotografato dal presidente dell'Iss, Silvio Brusaferro, e dal direttore della prevenzione del Ministero della Salute, Gianni Rezza, che hanno spiegato in conferenza stampa i dati dell'ultimo monitoraggio settimanale realizzato dalla Cabina di regia. Dati che mostrano un miglioramento generale dell'epidemia nel nostro Paese, così come nel resto d'Europa. "Ci troviamo in una fase decrescente in tutto il Vecchio Continente – ha detto Brusaferro -. C'è una diminuzione delle infezioni negli ultimi 7 giorni in tutte le classi d'età, a parte che in quella 0-9 anni. In particolare, tra i 3 e gli 11 anni si segnala una stabilizzazioni nel numero dei casi, ma su 7 giorni l'età 3-5 anni mostra un lieve aumento".

In Italia giù Rt, incidenza e ospedalizzazioni

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A calare sono sia l'Rt, arrivato a quota 0,83 su base nazionale, e l'incidenza, ora ferma a 45 casi ogni 100mila abitanti. "Questi dati ci dicono – ha continuato il numero uno dell'Istituto superiore di Sanità – che il numero dei casi tenterà a decrescere anche nei prossimi giorni. Cresce, però l'età mediana della prima diagnosi, arrivata a circa 39 anni, mentre è stabile quella dei decessi e delle ospedalizzazioni. Anche le percentuali di occupazione dei posti letto sono in lieve decrescita. Alcune regioni superano i parametri del 15% nelle aree mediche, vale a dire Sicilia e Calabria, ma comunque si tratta di numeri in decrescita". Per quanto riguarda il dato vaccinale, Brusaferro ha evidenziato che "aumenta il numero dei vaccinati nelle fasce d'età 20-29 e 12-19 sebbene abbiano cominciato le somministrazioni più di recente. Ormai i dati ci dicono che il vaccino è efficace nel prevenire l'infezione, le ospedalizzazioni e le morti. Ed è importante continuare su questa strada".

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"Continuare con vaccini e quarantene contro la variante Delta"

Brusaferro ha anche sottolineato che tutte le regioni sono a rischio basso epidemico. "Tuttavia – ha concluso – la variante Delta, che ha una incubazione più breve e maggiore trasmissibilità, ci impone di continuare la campagna di vaccinazione anche tra i più giovani affinché le strutture scolastiche restino aperte, ma anche tra le fasce d'età più avanzate che ancora non l'hanno fatto. Bisogna continuare anche a tracciare i casi e ad adottare quarantene e monitoraggi per verificare qualsiasi scostamento dalla situazione attuale". Anche per Gianni Rezza la situazione Covid in Italia è positiva, sia "grazie alla campagna di vaccinazione ma anche perché qui stiamo riaprendo tutto per mantenendo alcune misure di buon senso in atto, come l'uso della mascherina e il distanziamento. C'è una cautela e una prudenza nei comportamenti individuali che può spiegare la differenza con gli altri paesi che hanno raggiunto la nostra stessa quota di popolazione immunizzata. È però presto per vedere un effetto della riapertura delle scuole. Ci sarà qualche aumento del numero dei contagi anche perché i più piccoli non possono essere vaccinati, che potremo eventualmente vedere nelle prossime due o tre settimane. Per ora la situazione è buona, continuiamo a mantenere comportamenti ispirati alla prudenza".

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