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Covid 19

L’epidemiologa Salmaso spiega perché l’ivermectina non cura il Covid

Dopo il botta e risposta con l’eurodeputata della Lega Francesca Donato sull’efficacia dell’ivermectina per combattere il Covid-19, l’epidemiologa Stefania Salmaso spiega a Fanpage.it: “L’ivermectina è un antiparassitario, utilizzato in veterinaria per le mucche e i cavalli, non ci sono dati a supporto del suo utilizzo contro Sars-Cov-2. L’idea di arrivare a sostenere, come è stato fatto ieri sera, che si tratti di un farmaco per il quale ci sono evidenze scientifiche è dannosa oltre che sbagliata”.
A cura di Ida Artiaco
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"Le affermazioni fatte dall'eurodeputata Donato non sono vere, perché non sono supportate da alcuna evidenza scientifica, oltre ad essere dannose. Chi dice che il Covid è curabilissimo si sbaglia". Stefania Salmaso, membro dell’Associazione Italiana di Epidemiologia che ha diretto a lungo il Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della Salute dell'Istituto superiore di sanità (Iss), è tornata a parlare dello scontro che ha avuto ieri sera nel corso della puntata di DiMartedì su La7 con l'europarlamentare della Lega Francesca Donato sull’efficacia dell'ivermectina per combattere il Covid-19. "Si è scoperto che l’ivermectina blocca il Covid", ha detto quest'ultima, provocando la rabbia dell'esperta: "Sta scherzando? Gli studi dicono il contrario". A Fanpage.it Salmaso ha spiegato perché ha avuto quella reazione e perché affermazioni del genere sono pericolose.

Dott.ssa Salmaso, prima di tutto, che cos'è questa famosa ivermectina?

"L'ivermectina è un antiparassitario, utilizzato in veterinaria per le mucche e i cavalli e poi ancora contro i parassiti, come quelli della pelle sugli uomini, ma come farmaco da applicare localmente. Recentemente è stato anche registrato sotto forma di pasticche, ma esclusivamente come antiparassitario. Non ha nessuna indicazione di utilizzo contro Covid-19, è uno di quei tanti farmaci per i quali si è cercato di vedere se avessero una qualche utilità per contrastare l'infezione da Sars-CoV-2 ma senza alcuna evidenza".

Da dove è nata questa convinzione?  

"Alla fine del 2020 negli Stati Uniti qualcuno ha tirato fuori questa possibilità, vale a dire che quest'antiparassitario servisse a curare anche il Covid. Questa affermazione in realtà è stata sostenuta anche da uno studio scientifico che è stato diffuso informalmente attraverso quei siti che pubblicano studi non ancora sottoposti al vaglio scientifico. In realtà questa ricerca era affetta da diversi difetti importanti, qualcuno ha sospettato addirittura che i dati fossero stati falsificati. Così lo studio è stato ritirato. Ne sono partiti altri, con disegni più precisi, uno in Colombia e un altro in Argentina, ma nessuno di loro ha dimostrato che servisse. Quindi da qui ad affermare che il Covid è curabilissimo come viene detto e che basta usare questo farmaco ce ne corre. Tra l'altro, la dose da utilizzare per Covid viene proposta in misura molto elevata per far raggiungere al farmaco concentrazioni elevate a livello dell'apparato respiratorio, associabile ad effetti collaterali. Tanto è vero che l'Fda ha scritto: "Non siete cavalli o mucche, non pensate di usare questo farmaco". Anche l'Ema a marzo 2021 si era pronunciata dicendo che non è da usare perché non c'era alcuna evidenza e la stessa Organizzazione mondiale della Sanità, che sarebbe molto lieta di avere un farmaco a basso costo e già presente per curare in vaste aree del mondo la malattia, ha detto di non usarlo se non nell'ambito di studi ben controllati e sperimentali. L'idea di arrivare a sostenere, come è stato fatto ieri sera, che si tratti di un farmaco per il quale ci sono evidenze scientifiche è dannosa".

Eppure proprio sull'ivermectina è stato tenuto di recente un convegno in Senato….

"Sì, è una cosa che ha sollevato parecchio scalpore, perché il convegno in questione è stato organizzato in una sede prestigiosa dove si diceva che il Covid è curabilissimo. È una situazione abbastanza assurda, Donato sta a Bruxelles e dava queste cose come supportate dai dati. Chi però i dati li mastica quotidianamente deve dire che sono tutte falsità. Le opinioni sono tutte legittime ma non si dica che ci sono dati a favore, anche perché si rischia di fare più danno che altro. Non esistono cure domiciliari anti Covid così semplici che possono garantirci buon risultato. Le persone non possono credere che sia irrilevante vaccinarsi o meno".

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