“Legge Severino crea più problemi di quanti ne risolve”

La legge Severino sul reato di concussione "ha creato più problemi di quelli che voleva risolvere", è l'implacabile giudizio del sostituto procuratore generale della Cassazione,Vito D'Ambrosio sulla legge varata nel novembre 2012 dal Governo Monti. Nel corso della sua requisitoria davanti alle Sezioni unite della suprema corte chiamate a sciogliere il nodo giurisprudenziale sul nuovo reato di concussione, il Pg della cassazione ha spiegato senza mezzi termini che la legge Severino "ha causato più problemi di quelli che voleva risolvere, perché nelle norme il legislatore non ha costruito concetti chiari e nitidi". Secondo D'Ambrosio "non è possibile comprendere la ragione profonda del perché si è giunti a sdoppiare l'articolo del Codice penale sulla concussione per combattere la corruzione, ed è fasulla l'interpretazione di chi dice che le leggi internazionali e l'Europa ci chiedevano di eliminare la concussione".
Molti processi in attesa della sentenza – Con la nuova riforma della giustizia sul reato di corruzione e concussione secondo il sostituto procuratore generale della Cassazione inoltre si è arrivato a decidere di incriminare il soggetto passivo e "questo rende difficile l'esito delle indagini perché nessuno ha più interesse a denunciare i fatti". Per finire, sempre secondo D'Ambrosio, con la nuova legge "ogni volta che un pubblico ufficiale determina una limitazione pesante della libertà del soggetto passivo è configurabile il reato di ‘concussione per costrizione' anche se il danno prospettato sia giusto perché previsto dalla legge". Ora la decisione interpretativa finale spetta alla suprema corte il cui verdetto come ha ricordato anche il magistrato "peserà su numerosissimi casi", tra cui ricordiamo anche il processo Ruby nel quale Silvio Berlusconi è stato condannato in primo grado a 7 anni di reclusione.