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Lecce, donna ingoia un amo durante un pranzo al ristorante: indagate sei persone

La Procura di Lecce ha aperto un’inchiesta sulla vicenda di una donna salentina che aveva ingoiato un amo mangiando una polpetta di polpo in un ristorante di Porto Cesareo. Nel registro degli indagati sono stati iscritti il titolare del locale, il cuoco che preparò il piatto, due medici specialisti che visitarono la donna, il medico di famiglia della signora e il radiologo.
A cura di Davide Falcioni
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Paola Guglielmi, pm della Procura di Lecce, ha aperto un fascicolo di inchiesta sulla vicenda di una donna salentina che aveva ingoiato un amo mangiando una polpetta di polpo in un ristorante di Porto Cesareo. Nel registro degli indagati, come atto dovuto per l'accertamento di eventuali responsabilità, sono stati iscritti il titolare del ristorante, il cuoco che preparò il piatto, due medici specialisti che visitarono la donna, il medico di famiglia della signora e anche il radiologo che effettuò gli esami a seguito dell’increscioso episodio. Per tutti, a vario titolo, l’ipotesi di reato contestata è quella di lesioni personali in concorso. Alcuni di loro sono già stati ascoltati mentre nei prossimi giorni i giudici incontreranno tutti gli altri.

La storia risale alla fine del 2019, quando una donna fu salvata in extremis prima grazie a un intervento chirurgico poi a una lunga degenza in rianimazione. Insieme al cibo, infatti, la signora aveva ingoiato anche l’uncino di un amo da pesca che le era rimasto conficcato nell’esofago. Fu necessaria una complicata operazione chirurgica tra gola e torace, effettuata all'ospedale Fazzi di Lecce. Solo in questo modo fu possibile trovare l'oggetto di metallo e debellare un pericoloso ascesso causato dall’infiammazione.

La donna aveva giorni prima partecipato a un pranzo di pesce e tra gli antipasti c'erano anche le polpette di polpo: in un primo momento la signora non aveva avvertito niente di strano ma poi erano subentrati dolori e febbre alta. Sono stati gli esami radiologici a rivelare la presenza di un uncino di metallo, residuo di un amo da pesca rotto in due. La signora è stata operata non appena la sua situazione è sembrata del tutto chiara ai medici, che hanno estratto il corpo estraneo. Ora la vicenda è passata nelle mani dei giudici.

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