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Tragedia del Natisone

Le richieste d’aiuto dei ragazzi del Natisone e la risposta spazientita al telefono: “Ma dobbiamo arrivare”

Le registrazioni delle telefonate fatte da Patrizia Cormos al 112 per chiedere aiuto mentre l’acqua del Natisone cresceva sono agli atti dell’inchiesta relativa alla morte della 21enne e dei suoi due amici, Bianca Doros e Cristian Molnar.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Natisone
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Almeno 3 telefonate registrate allegate agli atti dell'inchiesta sulla tragedia del Natisone nella quale sono morti Patrizia Cormos, 21 anni, Bianca Doros, 23 anni e Cristian Molnar, 25 anni. Nelle registrazioni diffuse in anteprima dal Tg1, è sempre Patrizia Cormos a parlare: fu infatti la 21enne ad allertare il 112 nella giornata del 31 maggio 2024 per chiedere aiuto mentre l'acqua del Natisone continuava a salire.

"L'acqua sta crescendo – racconta la giovane in una delle drammatiche telefonate ai vigili del fuoco – non abbiamo ancora molto tempo, la prego". Il vigile del fuoco al telefono risponde alla disperata richiesta d'aiuto con la frase "dobbiamo arrivare eh, ci vuole un attimino". A quel punto, Cormos chiede il dispiegamento di un elicottero per lei e i suoi amici. "Perché non so se riuscite a raggiungerci per salvarci" spiega.

Le registrazioni di quegli attimi sono agli atti dell'inchiesta aperta dalla procura di Udine per verificare se ci sono state responsabilità tra i soccorritori.

Prima di riagganciare, il vigile del fuoco al telefono spiega di aver "mobilitato anche quello (l'elicottero n.d.r)" e chiede ai tre di aspettare l'arrivo dei soccorsi. La prima richiesta d'aiuto sarebbe arrivata alle 13.29, seguita da una seconda drammatica telefonata delle 13,36 e dall'ultima delle 13,48, poco prima che i tre venissero trascinati via dalla corrente mentre si stringevano in un abbraccio.

In attesa di un elicottero che non era mai arrivato, i vigili del fuoco hanno provato a raggiungere i tre lanciando loro corde dall'alto o provando ad attraversare il fiume. L'operazione si è però rivelata senza successo e l'elisoccorso non è riuscita a raggiungere in tempo il luogo della tragedia: poco prima del suo arrivo, il gruppo è stato portato via dalla corrente. Prima della drammatica fine per i tre giovani, Cormos ha il tempo di fare un'ultima telefonata al 112.

"Non ce la facciamo più – continua disperata la 21enne -. Non mancano neanche tre minuti e non ce la facciamo ad aggrapparci a qualcosa".

Secondo il legale Stefanuzzi che assiste la famiglia delle vittime, la stessa Patrizia aveva fornito in quel frangente informazioni sulla loro posizione e aveva richiesto l'intervento dell'elicottero, trasmettendo la gravità della situazione. In una telefonata non trasmessa dal Tg1, la 21enne sarebbe stata addirittura messa in attesa per 6 minuti. 

Nell'inchiesta sono indagate 4 persone, ossia 3 vigili del fuoco e un operatore della centralina operativa dell'elisoccorso. Presto la Procura di Udine deciderà su un eventuale rinvio a giudizio. La mamma di Cormos ha commentato le registrazioni delle telefonate, spiegando di non essere riuscita a dormire dopo averle ascoltate.

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