Le prescrivono la chemioterapia ma Marisa Sacchetto non ha il cancro: a processo due medici

Una chemioterapia alla quale si era sottoposta pur non avendo bisogno per una diagnosi clamorosamente sbagliata di carcinoma al fegato ed ora due medici dell'ospedale di Schiavonia a Monselice il prossimo 12 luglio devono comparire davanti al giudice di pace. La presunta vittima è la cantante Marisa Sacchetto, 68 anni di Piove di Sacco difesa dal legale Gabriele Messina del foro di Modena.
Negli anni '70 il nome di Marisa Sacchetto era molto noto. Una carriera di modella e di cantante alle spalle, si era esibita a Canzonissima e a Sanremo, e aveva posato per la copertina di Playboy. Il suo nome è tornato agli onori delle cronache, suo malgrado, per una vicenda di malasanità. I fatti erano emersi nel 2017, quando la donna aveva mostrato a un medico l'esito di una biopsia fatta all'ospedale di Piove di Sacco: due anni prima due professionisti le avevano diagnosticato a un cancro ai reni e la paziente si era sottoposta a chemio. Il medico della signora Sacchetto, ritenendo che la prima diagnosi tumorale del 2015 fosse sbagliata, ha fatto analizzare i vetrini e sarebbe emerso che non c'era tumore maligno. Quindi non c’era alcun bisogno di una terapia peraltro così aggressiva ed invasiva.
All'epoca la donna aveva denunciato l‘Ulss Euganea e accusa i professionisti di averle diagnosticato un tumore inesistente costringendola ad "un inutile e deleterio" ciclo di chemioterapia e radioterapia che le avrebbe provocato malesseri e uno stato di prostrazione fisica e psicologica. Ed ora il pm Marco Brusegan ha mandato a processo i due medici dell’ospedale di Piove di Sacco: il prossimo 12 luglio devono comparire davanti al giudice di pace.