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Le forze dell’ordine in piazza contro il Governo: la protesta nelle varie città (VIDEO)

Oggi diverse città italiane hanno ospitato le manifestazioni delle forze dell’ordine che lamentano il disagio causato dai tagli al comparto sicurezza. “Non siamo più in grado di tutelare la sicurezza”, la Polizia chiede ai cittadini i soldi per la benzina.
A cura di Susanna Picone
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Le forze dell'ordine in piazza contro il Governo: la protesta nelle varie città

A Roma come in tante altre città italiane va in scena oggi la protesta delle forze dell’ordine contro i tagli del Governo. Una protesta nuova e particolarmente “rumorosa” che porta le maggiori etichette dei sindacati delle forze dell’ordine (quasi tutti di centrodestra) a protestare in una maniera che non si era mai vista.

“ I veri indignati siamo noi poliziotti. Stiamo contando i feriti dopo gli scontri di sabato e siamo stufi di dover stilare ogni volta questo triste bilancio. ”
Nicola Tanzi
Da Roma a Napoli, da Milano a Torino e nelle maggiori città italiane i manifestanti hanno portato in piazza delle taniche vuote di benzina per dimostrare che la loro protesta non nasce dalla richiesta di un aumento di stipendio o di migliori qualità di vita ma piuttosto è resa necessaria dall’impossibilità di garantire ancora la sicurezza del Paese a causa dei continui tagli effettuati dal Governo.

Una situazione che, a quanto pare, spinge i manifestanti a chiedere direttamente ai cittadini un’offerta affinché possano continuare a presidiare i quartieri delle loro città. Le taniche vuote con la scritta in bella vista “raccolta fondi per la benzina dei nostri mezzi” diventano salvadanai simbolici che spingono anche qualche cittadino a lasciare dei soldi che poi però vengono immediatamente restituiti.

Oltre alle taniche vuote la protesta-sfida viene fuori anche con un volantino intitolato “Allarme rosso” con codice Ibam e conto postale del “Fondo assistenza Ministero dell’Interno” per chi decidesse di contribuire al risanamento del deficit dello Stato.

Il Presidente della Camera Gianfranco Fini, come anche altri politici, si è mostrato solidale con la protesta delle forze dell’ordine e ha chiesto all’esecutivo di reperire le risorse necessarie per garantire i mezzi adeguati allo svolgimento del loro lavoro. Si è altresì augurato che dal dibattito parlamentare possano giungere segnali concreti per la soluzione di queste problematiche.

La protesta a Torino

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A Torino i sindacati si sono dati appuntamento davanti alla sede della Regione. Con banchetti e cartelloni con la scritta “Benzina finita” hanno manifestato la loro delusione nei confronti di un Governo che non gli permette più di lavorare bene. Silverio Sabino, rappresentante del sindacato di polizia Sap, ha espresso il disagio della categoria unito alla vergogna di dover chiedere i soldi ai cittadini:

Ci vergogniamo a chiedere soldi alla gente in un momento in cui siamo tutti tartassati e vittime della crisi economica. Ma a vergognarsi dovrebbe essere questo Governo che ha ridotto sul lastrico la sicurezza.

La protesta a Milano

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A Milano i rappresentanti dei sindacati hanno toccato più da vicino il tema attualità sottolineando maggiori preoccupazioni anche in seguito ai fatti del 15 ottobre immaginando come queste “iniziative di piazza” potranno essere sempre più frequenti. Nel momento in cui saranno tagliate le risorse le forze dell'ordine non sapranno più come gestire tali situazioni.

La protesta a Padova

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A Padova, davanti alla Prefettura la protesta ha riguardato, oltre gli ultimi disagi causati dal ddl stabilità che taglia oltre 60milioni di euro destinati alla sicurezza interna del Paese, anche la delicata questione dei fondi per le missioni all’estero. “Un segnale di carattere politico” quello lanciato dal segretario provinciale del Sap: “Basta tagli lineari, basta la politica di risorse solo ed esclusivamente di facciata, basta il finanziamento delle missioni all’estero”. 

La protesta a Napoli

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A Napoli la protesta è andata in scena nei pressi della Questura: anche nel capoluogo campano i rappresentanti dei sindacati hanno espresso il disagio causato dalle “macchine ferme” sottolineando le promesse fatte in campagna elettorale e mai rispettate dal Governo.

Federconsumatori e Adusbef, che sostengono le ragioni della protesta, aderiscono simbolicamente regalando alle forze dell'ordine un pieno di benzina perché la “sicurezza e la legalità non possono per nessuna ragione essere messe in secondo piano rispetto a questioni di bilancio”.

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