Laurea annullata dopo 12 anni: mancano esami fatti in Erasmus, ma lei è già dottoressa in medicina

Una laurea conquistata con fatica, poi revocata, riconfermata dai giudici e infine di nuovo messa in discussione. È la parabola incredibile vissuta da una specializzanda di Bari, al centro di un’intricata vicenda amministrativa che ha dell’incredibile. Tutto inizia tra il 2008 e il 2009, quando la studentessa – allora iscritta a Medicina presso l’Università di Bari – prende parte a un’esperienza Erasmus presso l’ateneo di Valladolid, in Spagna. Anni dopo, nel 2013, ottiene la laurea in Medicina, prosegue gli studi e viene ammessa alla Scuola di specializzazione in Anestesia e Terapia Intensiva all’Università di Foggia.
Ma nel 2023, come evidenzia il Corriere della Sera, durante la richiesta di trasferimento alla sede di Bari, riaffiora un dettaglio sepolto dal tempo: secondo l’ateneo, mancherebbe la documentazione ufficiale relativa a otto esami sostenuti durante il periodo spagnolo. Il 19 settembre dello stesso anno, l’Università di Bari comunica alla studentessa che "agli atti risulta l’assenza della documentazione comprovante il superamento di otto esami sostenuti all’estero", invitandola a fornire chiarimenti. La donna replica presentando il certificato di laurea e affermando che i documenti richiesti erano stati regolarmente consegnati anni prima. L’ateneo, però, sostiene di aver smarrito parte di quella documentazione. A dicembre 2023, la laurea viene dichiarata nulla.
La specializzanda, decisa a far valere le proprie ragioni, si rivolge al Tar, che le dà ragione. I giudici sottolineano come non fosse legittimo attribuirle la colpa per l’assenza di documentazione, in quanto l’Università stessa ne aveva ammesso lo smarrimento. La laurea viene così ripristinata, e per un momento il peggio sembra passato. Ma l’Università di Bari non si arrende e presenta ricorso al Consiglio di Stato, che nei giorni scorsi ha ribaltato la sentenza, riconoscendo le ragioni dell’Ateneo.
Secondo la nuova sentenza, non risultano agli atti i “transcript of records” ufficiali emessi dall’Università di Valladolid. Gli unici documenti esibiti riguardano una relazione del coordinatore Erasmus del marzo 2010 e una successiva delibera del Consiglio di Facoltà, che però non comprendono gli otto esami al centro della contesa. In mancanza di questi attestati formali, la laurea viene nuovamente dichiarata invalida: gli esami, secondo il Consiglio di Stato, non sarebbero mai stati effettivamente sostenuti. Si ipotizza che l’anomalia possa derivare da un errore del tutor Erasmus dell’epoca, ormai deceduto.
Dopo oltre un decennio di studi e già avviata alla pratica medica, la giovane si ritrova improvvisamente senza titolo accademico. Tuttavia, il Consiglio di Stato apre una via d’uscita: considerato il tempo trascorso e la situazione complessa, l’Ateneo potrà consentirle di integrare il corso di studi in modo rapido, sostenendo gli esami mancanti per ottenere un nuovo titolo. Dovrà quindi rimettersi a studiare, recuperare i crediti non riconosciuti e, di fatto, “riconquistare” la sua laurea.
Una beffa che pesa come un macigno su una professionista che, fino a ieri, si sentiva già parte integrante del mondo della medicina. Ora, invece, deve tornare al punto di partenza.