L’asilo degli orrori a Montevarchi: condannati Comune e titolare, 1.2 milioni di risarcimento

Il Tribunale di Arezzo ha condannato la titolare di un asilo nido privato di Montevarchi e il Comune a risarcire 7 famiglie per i maltrattamenti subiti dai bambini tra 1 e 3 anni. La cifra complessiva può superare 1,2 milioni di euro. Il Comune annuncia ricorso in appello.
A cura di Biagio Chiariello
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Una sentenza pesantissima quella emessa dal Tribunale di Arezzo: il Comune di Montevarchi e la titolare di un asilo nido privato dovranno risarcire sette famiglie per un totale che può arrivare a 1,2 milioni di euro.

Al centro della vicenda, i maltrattamenti subiti da bambini piccolissimi – di appena uno, due e tre anni – affidati all’asilo “L’Isola della fantasia”, finito al centro di un’inchiesta che aveva scosso profondamente la comunità valdarnese.

Era il 2019 quando alcune madri, insospettite dal comportamento insolito dei figli e da confidenze che parlavano di “bua” e schiaffi, decisero di rivolgersi ai carabinieri. Su richiesta della procura furono installate telecamere nascoste che, per tre mesi, ripresero ciò che accadeva dentro le mura dell’asilo. Le immagini documentarono un quadro inquietante: la titolare, S. F., allora 40enne, picchiava e minacciava i piccoli quando restava sola, senza che le colleghe – che si dissero estranee – intervenissero. I bambini, intimoriti, smettevano persino di piangere, paralizzati dallo sguardo duro dell’insegnante.

Il 5 luglio di quell’anno la donna venne raggiunta da una misura cautelare che la interdiceva dall’attività. L’asilo non riaprì più. Nel 2020 arrivò il patteggiamento: due anni di reclusione per maltrattamenti e per esercizio abusivo della professione, visto che non possedeva nemmeno i titoli richiesti per insegnare.

Nonostante la condanna penale, le famiglie non poterono costituirsi parte civile a causa della scelta del patteggiamento. Decisero allora di rivolgersi al giudice civile, citando in giudizio non solo la maestra ma anche il Comune di Montevarchi, accusato di non aver vigilato a dovere sulla struttura accreditata.

Determinante, in questa fase, la consulenza della neuropsichiatra Gloria Vannini: i bambini esaminati, a distanza di anni, presentano ancora disturbi post-traumatici da stress medio-gravi, legati in modo diretto all’ambiente educativo trasformato in un luogo di paura e sopraffazione.

Il giudice ha stabilito un risarcimento superiore ai 100mila euro per ciascun minore, con ulteriori 30mila euro destinati ai genitori per i danni morali, variabili a seconda delle violenze subite dai figli. Una cifra complessiva che sfiora 1,2 milioni di euro.

Il Comune di Montevarchi è stato ritenuto corresponsabile per carenze nei controlli e nella procedura di autorizzazione. Una decisione che la vicesindaca Cristina Bucciarelli contesta duramente: “Il giudice ha applicato l’articolo 2049 del Codice civile, che di solito riguarda la responsabilità dei datori di lavoro per i dipendenti. Ma la titolare non era nostra dipendente. Abbiamo sempre svolto i controlli dovuti, con verifiche sui requisiti e ispezioni annuali a sorpresa, tutte con esito positivo. Presenteremo appello”. Bucciarelli ha ricordato inoltre che l’amministrazione dispone di una copertura assicurativa che potrebbe coprire l’eventuale risarcimento.

Anche il legale dell'imputata, l’avvocato Tommaso Acuti, ha annunciato ricorso: “Una sentenza sbagliata e abnorme”.

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