L’arresto di Galiano: il giudice e l’ex moglie Spina non rispondono ai magistrati
Arrestato con l'accusa di corruzione in atti giudiziari, il giudice Galiano di Brindisi deve rispondere davanti al tribunale di estorsione ai danni di alcune famiglie che avrebbero chiesto risarcimenti alle assicurazioni per errori medici sui figli o per la morte di figli in incidenti stradali. Le avrebbe aiutate a vincere le cause per poi chiedere una parte di quel denaro ottenuto come "pagamento" per il suo aiuto.
Per la Procura di Brindisi si tratterebbe di un vero e proprio sistema che ha portato al fermo del giudice, dell'ex moglie, avvocato, e di alcuni imprenditori. I due ex coniugi avrebbero scelto di non rispondere davanti al gip di Potenza, che ha collaborato alle indagini. Il gip Lucio Setola nei giorni scorsi aveva disposto un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti del magistrato e di altre 5 persone arrestate. Si sono difesi gli altri due indagati in carcere, il commercialista e consulente Oreste Pepe Milizia e l'imprenditore Massimo Bianco.
In particolare, l'avvocato Spina e il magistrato Galiano sono stati accusati aver collaborato nell'estorsione di 150mila euro alla famiglia di un bambino reso disabile da alcuni errori medici. Secondo la loro testimonianza, il giudice li avrebbe ricattati con minacce riguardanti la custodia sul bambino: "Pagatemi – avrebbe detto – o perderete vostro figlio". Per il caso di una 23enne deceduta in un incidente stradale, i genitori avrebbero dovuto versare invece 300mila euro. Secondo le indagini, il denaro sarebbe stato accreditato sul conto della suocera di Galiano, indagata.
Il denaro ottenuto illecitamente sarebbe stato utilizzato per condurre uno stile di vita di lusso fatto di barche e addirittura di un'attività imprenditoriale nella gestione di un B&B. Gli imprenditori suoi amici avrebbero fatto sponsorizzazioni gonfiate per la sua imbarcazione a vela che partecipava a importanti regate, come la Brindisi-Corfù.