L’arcivescovo ai funerali di Paolo Taormina: “Sabato movida alternativa, ci vediamo allo Zen armati d’amore”

La Cattedrale di Palermo stamattina era gremita fino all’ultimo posto. Un silenzio carico di dolore ha accompagnato il feretro di Paolo Taormina, il ventunenne ucciso nella notte tra sabato e domenica scorsi con un colpo di pistola alla testa davanti al suo locale di via Spinuzza, nel cuore della movida palermitana. Attorno alla bara bianca decine di ragazzi, molti dei quali seduti a terra, le gambe incrociate, indossavano magliette con la foto di Paolo e la scritta "Sarai per sempre nei nostri cuori".
A celebrare la funzione, l’arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice, che nell’omelia ha lanciato un appello accorato alla città: "La giustizia deve fare il proprio corso, in quanto la realtà dei fatti va appurata, rispettata e chiamata per nome. Ma scacciamo dal nostro cuore la voglia di uccidere Caino. La cattiveria e la violenza non giustificano nessuna risposta altrettanto violenta". Monsignor Lorefice ha poi ricordato che "non sono gli eserciti, non sono le forze di polizia, col loro pur encomiabile servizio, a cui siamo gratissimi, che potranno estirpare la violenza omicida. Possiamo essere solo noi, insieme. Può essere solo Palermo tutta a mettere fine alla spirale della violenza, attingendo alle sue energie interiori, alla sua storia, alla sua umanità".
Un richiamo profondo al senso civico e alla responsabilità collettiva, che si è fatto ancora più concreto quando l’arcivescovo ha annunciato una nuova iniziativa: "Sabato sera alle 21 facciamo una movida alternativa. Ci vediamo allo Zen non armati di armi ma dell’amore di Paolo. Ci vediamo davanti al piazzale della chiesa di San Filippo Neri".
L’intera città si è stretta intorno ai genitori e ai fratelli del giovane, diventato in pochi giorni il simbolo di una Palermo ferita ma non arresa. "Torniamo a educare, a coinvolgerci, a costruire relazioni, a impiegare energie per ritrovare un senso comunitario della vita", ha detto ancora l’arcivescovo. "Ogni vita è sacra, ogni volto è il centro della città, destinatario di attenzione e cura".