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L’annuncio di Luciano Benetton: “Sono stato tradito, buco da 100 milioni nel bilancio dell’azienda”

Luciano Benetton, fondatore dell’omonimo gruppo: “Mi sono fidato e ho sbagliato. Sono stato tradito nel vero senso della parola. Qualche mese fa ho capito che c’era qualche cosa che non andava. Che la fotografia del gruppo che ci ripetevano nei consigli di amministrazione i vertici manageriali non era reale”.
A cura di Davide Falcioni
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Benetton Luciano

Cento milioni di euro. A tanto ammonterebbe il buco di bilancio di Benetton, secondo quanto comunicato da Luciano – fondatore del Gruppo industriale e in procinto di lasciare l'azienda – in un'intervista rilasciata ieri al Corriere della Sera. "In sintesi, mi sono fidato e ho sbagliato. Sono stato tradito nel vero senso della parola. Qualche mese fa ho capito che c'era qualche cosa che non andava. Che la fotografia del gruppo che ci ripetevano nei consigli di amministrazione i vertici manageriali non era reale".

Insomma, quello che sembrava essere un quadro economico positivo sarebbe stato in realtà uno scenario di autentico dissesto, con un buco in bilancio di spaventoso.  In particolare, ha aggiunto Benetton, "saremo attorno ai 100 milioni. Comunque tutto quello che è emerso e sta emergendo da settembre 2023 è una vergogna". sarebbe anche questa la ragione per la quale il fondatore si appresta a lasciare il gruppo di abbigliamento sottolineando però che "adesso occorre guardare avanti, nei prossimi mesi sarà fatto un piano per il futuro, abbiamo perso quattro anni e questo rende tutto più difficile non avendo la bacchetta magica. Purtroppo ci saranno sacrifici da fare. Quello che posso dire è che sarà messo il massimo impegno per ritrovare l’energia dei tempi migliori e dare nuova linfa a questo brand che rappresenta così tanto per la nostra famiglia e che porta il nostro nome".

"Per fortuna – ha aggiunto – avevamo deciso di ritirare da tempo dalla Borsa la Benetton. E quindi i rischi imprenditoriali erano e sono tutti in capo alla famiglia. Ma ancora una volta per la mia storia, per quello che significa la società, per i dipendenti, le famiglie, i tanti che entrano fiduciosi nei negozi dalla Moldavia a Parigi da Nuova Delhi a Los Angeles, prima di lasciare il gruppo intendo spiegare con la trasparenza che mi caratterizza cosa è successo senza per questo sottrarmi alle mie responsabilità".

L'AD Benetton: "Risponderanno i miei legali"

Massimo Renon, amministratore delegato di Benetton Group, ha così replicato: "Non commento l'argomento, mi sto organizzando con i miei legali per una risposta strutturata". Anche per chiarire lo stato dei conti dell'azienda per il prossimo 18 giugno è stata calendarizzata l'assemblea dei soci di Benetton Group: l'azionista Edizione, hanno fatto sapere fonti del gruppo all'Ansa, introdurrà la necessaria discontinuità nella gestione manageriale della società e sarà avviato "un piano di riorganizzazione e di rilancio di Benetton Group".

Le stesse fonti hanno affermato che "la situazione contabile di Benetton Group non presenta un buco di bilancio, ma nei conti dell'anno è emersa una perdita significativa rispetto alle previsioni del piano triennale presentato in passato dal management e dal medesimo confermato fino a pochi mesi fa". Hanno aggiunto che Edizione è pronta a intervenire, nei prossimi anni, con 260 milioni di euro a sostegno del piano di riorganizzazione e rilancio del gruppo Benetton: un intervento, hanno spiegato ancora fonti vicine al gruppo, che potrà avvenire sia con un aumento di capitale, che con altre forme finanziarie. Edizione potrebbe introdurre anche una discontinuità nella gestione manageriale della società. In altre parole, si andrà verso la nomina di un nuovo amministratore delegato, al posto di Massimo Renon.

La Cisl tende la mano a Luciano Benetton: "Intervenga, come fatto in passato"

Anche Gianni Boato, segretario generale Femca Cisl Belluno Treviso, ha commentato la vicenda: "Non è la prima volta che l’azienda si trova a risanare una perdita di bilancio di oltre 100 milioni come quella di quest’anno, e a intervenire per appianare i debiti è sempre stato Luciano Benetton, che non ha mai fatto ricadere pesantemente sui lavoratori e sulle lavoratrici il prezzo della crisi. Noi come sindacato di maggioranza in azienda tendiamo la mano a Benetton, e lo invitiamo a coinvolgere nelle scelte strategiche i lavoratori e il grande know-how presente in azienda a tutti i livelli".

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