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Covid 19

L’allarme di Galli: “Stiamo rischiando situazione come marzo, nuove misure anticovid inevitabili”

“Quest’estate ha rimescolato le carte e si è visto quando abbiamo riaperto. Siamo adesso sul crinale che ci potrebbe portare ad una situazione di assoluta gravità. Nuove sono inevitabili e spero che non siano tardive” ha dichiarato il professor Massimo Galli, infettivologo e primario dell’ospedale Sacco, alla luce dell’aumento dei contagi da coronavirus in Italia.
A cura di Antonio Palma
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“Stiamo andando a rischiare una situazione comparabile per alcuni aspetti a quella di marzo” e se non vogliamo vanificare i sacrifici fatti durante il lockdown sono necessari “interventi decisi” in chiave anti-contagio. A lanciare l’allarme è il professor Massimo Galli, infettivologo e primario dell'ospedale Sacco-università degli Studi di Milano. Ragionando sui numeri del contagio attualmente registrati in Italia, che evidenziano una crescita costante anche se lontana dai picchi di altri Paesi vicini a noi, Galli ha ribadito la necessità di interventi urgenti da parte delle autorità governative per limitare i danni come sta già accadendo col nuovo dpcm che dovrebbe introdurre l’obbligo di mascherina.

"Siamo in pericolosa ascesa, è sufficiente un'aritmetica elementare per capirlo. Il trend è in chiara ascesa e questo implica la necessità di interventi decisi. È un andamento che non può che essere considerato preoccupante" ha spiegato Galli intervenendo ad Agorà su Rai tre. Per l’infettivologo del Sacco va messo un freno a tutto questo anche perché molto sarebbe dipeso dalla mancata osservazione delle prescrizioni durante l’estate. "È stata un'estate troppo frizzante per molti aspetti, troppo fuori norma” ha sottolineato Galli, aggiungendo: “Soffro all'idea di criminalizzare i giovani e di considerarli responsabili di quello che succede, ma assembrarsi nei locali non è un atteggiamento responsabile”.

"Quest'estate ha rimescolato le carte e si è visto quando abbiamo riaperto. Gli spostamenti interni e i comportamenti durante il periodo estivo hanno messo il seme di un'ulteriore diffusione. Non si può pretendere che se si riprenda non si paghi dazio con infezioni sul luogo di lavoro e nel contesto scolastico", ha affermato ancora l’infettivologo, proseguendo: "Se si aprono le discoteche e si indicono le elezioni come se niente fosse, è un segnale opposto a ‘non è finita'". "Quello che è successo in Francia e in Spagna è davanti ai nostri occhi, temo che" nuove misure "siano inevitabili e spero che non siano tardive".

“Noi siamo adesso sul crinale che ci potrebbe portare ad una situazione di assoluta gravità. Non possiamo chiudere le scuole e non possiamo chiudere le attività economiche. Convivere con il virus vuol dire questo", dice Galli, concludendo: "È grave che si continui a pensare che si possa gestire questa cosa facilmente nella condizione della normalità, soprattutto perché la nostra normalità -con il nostro sistema sanitario e le nostre leggi- ci mette in grandissima difficoltà".

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