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L’aggressione a Marta Novello, la madre del 16enne: “Non lo riconosco. La Dad l’ha reso aggressivo”

Lo scampato pericolo per Marta Novello è la prima buona notizia che la madre del suo aggressore riceve da giorni. “Ho pensato tanto a lei, sono felice che stia bene finalmente” racconta. Poi su suo figlio dice: “Cerco un senso a tutto questo dolore. Non è mai stato violento, ma la Dad lo aveva reso aggressivo”
A cura di Gabriella Mazzeo
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Alla notizia dello scampato pericolo per Marta Novello, la madre del suo aggressore è scoppiata in un pianto liberatorio. "Sapere che se la caverà mi rende felice, ho pensato tanto a lei e al dolore dei suoi genitori". Una donna estremamente provata da quanto fatto da suo figlio di 16 anni, incapace di spiegarsi il gesto e di sopportare il dolore di una vita appesa a un filo per mano del suo bambino. "Quello che ha fatto mio figlio è terribile – continua a ripetere, quasi incredula -. Mi dispiace così tanto". Lei che quel figlio lo ha cresciuto da sola: il padre se n'è andato prima ancora che venisse al mondo e così la mamma ha cercato di tirarlo su con le sue forze, aiutata dal fratello e dai genitori."Ne stanno parlando tutti – continua la donna, disperata per quanto sta accadendo -. Ne parla Salvini, la Meloni, il sindaco e pure i vicini. Dicono delle cose cattive: gli danno del drogato, del bullo e se la prendono con le sue origini ma nessuno lo conosce".

Sono le parole di una donna che ha cercato di non far mancare niente al suo bambino con la forza del duro lavoro: fa la cuoca e torna a casa nel pomeriggio. Il tempo di una doccia e lui non c'era più. A casa solo il suo telefono. "Ho chiamato gli amici e neanche loro lo avevano visto. Mi sono preoccupata e avevo deciso di andarlo a cercare. Appena ho aperto la porta ho visto i carabinieri e ho pensato a un incidente. Mi hanno detto dell'aggressione e non volevo crederci, non mi ero accorta che in casa mancava un coltello da cucina. Mio figlio non era mai stato violento, io non potevo crederci".

Le parole di una mamma angosciata che non riesce ad associare la furia omicida mostrata nei confronti di Marta con l'immagine del bambino che ha cresciuto. Aveva però un disperato bisogno di denaro, secondo la madre. "Non abbiamo problemi, io lavoro e non gli faccio mancare nulla – spiega -. Non si droga e non abbiamo problemi economi". Neppure conosceva Marta, nonostante abitassero nello stesso quartiere. "Mio figlio a scuola aveva buoni voti, poi è cominciata la didattica a distanza ed è cambiato – racconta -. Negli ultimi tempi aveva grosse difficoltà a seguire le lezioni, non sopportava di restare chiuso in casa. Non riusciva a trovare un equilibrio". L'unica ipotesi che riesce a formulare, spiega. "Non è una giustificazione, ma sto cercando un senso a tutto questo dolore"

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