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La storia di Sofia Baroni e della nursery allestita dalla sua scuola per farle sostenere la Maturità

Dopo congedo mestruale e carriera alias, il liceo artistico di Ravenna ha allestito una stanza per consentire alla giovanissima neomamma di portare a termine l’ultimo anno e sostenere gli esami di Stato. “Ci tenevo parecchio, ma non solo per me”
A cura di Beppe Facchini
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“La mia vita ovviamente è cambiata, con un bambino è normale che sia così: ci sono persone che accettano la cosa e rimangono e altre che vanno via. Però Edo ha reso migliore tutto quanto. Alla fine un bimbo è un regalo, non dev'essere un errore oppure un qualcosa in mezzo alla tua vita: la deve solo migliorare”. Sofia Baroni ha appena vent'anni. Vive in un paese della provincia di Ravenna, a una trentina di chilometri dal capoluogo, e dallo scorso ottobre la sua quotidianità è stata completamente stravolta dall'arrivo di Edoardo, suo figlio.

Fra qualche settimana anche lei, come migliaia e migliaia di studenti italiani, dovrà vedersela con gli esami di Stato, ma cosa significhi davvero la parola "maturità" Sofia lo sta già capendo grazie non soltanto ai libri, ma anche dalla sua nuova dimensione di mamma, oltre che giovane donna con mille sogni ancora nel cassetto. “La maturità di una persona si vede anche da ciò che uno sceglie di fare e di portare avanti, non è solo un esame” racconta Sofia a Fanpage.it. L'istituto che frequenta è il liceo artistico Nervi-Severini di Ravenna, in passato finito in prima pagina sui giornali di tutta Italia, per alcune iniziative messe in campo per il benessere completo di studenti e studentesse in classe e nei corridoi, come il congedo mestruale e la carriera alias.

Con la ventenne neo mamma, invece, la scuola diretta dal professor Gianluca Dradi sta facendo parlare di sé per un'altra iniziativa altrettanto importante e si potrebbe anche dire all'avanguardia. Pur di non perdere Sofia, che non riuscendo a conciliare studio e il tempo da dedicare al piccolo Edoardo si era convinta ad abbandonare la scuola, il liceo artistico ravennate ha allestito una nursery al suo interno. “Tutte queste iniziative assunte hanno la medesima finalità, e cioè quella di partire dai bisogni concreti che si incontrano nella scuola, cercando di dare risposte inclusive -spiega Dradi-. Questo favorisce il successo scolastico e contrasta quella dispersione che vede già il nostro Paese con livelli più alti rispetto ad altri”.

“Durante le lezioni lui è tranquillissimo nel passeggino -continua Sofia-. Se è sveglio gioca con le sue cose, altrimenti ci sono i miei compagni che gli danno molte attenzioni e non lo fanno mai sentire solo. In generale però è facile seguire con lui: avevo deciso di mollare perché pensavo di non riuscire ad arrivare fino alla fine, ma diciamo che parlare con le persone giusto è servito”. Uno dei primi ai quali la giovane ha raccontato della gravidanza, scoperta a febbraio del 2022, è stato proprio il preside. Al termine del quarto anno “col pancione”, ricorda Sofia, col professor Dradi ci si è organizzati per l'ultimo di liceo, prima della maturità, puntando per prima cosa sulla didattica a distanza. Un semestre è andato avanti così, poi la ragazza ha provato a seguire di nuovo in presenza qualche lezione, ma alla fine ha deciso di gettare la spugna. O almeno, questo era quello che pensava di fare.

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Cosa ci fai a casa? Ti aspettiamo, non mollare”: è così che il dirigente scolastico ha convinto Sofia a tornare a scuola. Non aveva nessuna intenzione di vederla ritirarsi a pochi mesi da un traguardo così importante per la crescita e la formazione di chiunque. Prima della telefonata che ha dato una svolta al percorso formativo della giovane, si è però proceduto ad allestire una piccola nursery in un'aula inutilizzata dell'istituto. Un'associazione del territorio ha regalato alla scuola un lettino e dei giochi, mentre i compagni di Sofia hanno arredato la stanza con dei disegnini per il piccolo Edo. “È stata davvero un'azione comunitaria” commenta Dradi, che aggiunge:. “Le sue compagne di classe la aiutano anche ad occuparsi del piccolo durante le lezioni”.

Le stesse Sofia segue col passeggino di fianco. “Posso tranquillamente allattarlo, dargli il biberon, farlo dormire -conferma la neomamma-. Durante la maturità credo che rimarrà a casa coi nonni e il papà: lavorano tutti, ma finora mi stanno dando una mano ogni giorno, normalmente. In caso contrario, la stanzetta è sempre disponibile, anche se ovviamente non potrò fare avanti e indietro, bisognerebbe che qualcuno sia con lui mentre faccio l'esame”. Considerando come finora l'intero liceo, docenti e collaboratori compresi, stiano rispondendo alla necessità di una mano per Sofia e il suo piccolo, non dovrebbe essere così complicato trovare gente disponibile. "Ormai Edo è la mascotte della scuola" sottolinea non a caso la mamma-maturanda.

“Non mi aspettavo che potessero attivarsi così tutti quanti per farmi rimanere a scuola” dice ancora Sofia, che sogna un futuro nel mondo del mosaico, proprio in prosecuzione dell'indirizzo scelto al liceo artistico romagnolo, con la consapevolezza (quasi spiazzante) di aver già messo entrambi i piedi nel mondo dei “grandi”, prima ancora che sia un pezzo di carta ad attestarlo. “Per me è importante, perché vuoi o non vuoi il diploma ti aiuta nel mondo del lavoro. E ovviamente un genitore cerca sempre di dare il meglio per suo figlio. Ci tenevo parecchio, non solo per me, ma anche per lui, per il mio compagno, per la mia famiglia”.

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