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La sfida di Nicole e il disturbo borderline di personalità: “Parlatene con famiglia ed esperti”

Lei è Nicole Messana, 18enne siciliana di Caltagirone, nel catanese. Ha scoperto di soffrire del disturbo borderline di personalità. Ha deciso di raccontare la sua storia per mandare messaggi di forza e coraggio a tutti coloro i quali hanno il suo stesso disturbo. “Non mi accettavo, adesso mi sveglio gioiosa”
A cura di Francesco Bunetto
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Nicole, 18enne siciliana di Caltagirone, nel catanese, ha scoperto da qualche anno di soffrire del disturbo borderline di personalità. La ragazza ha deciso di raccontare la sua storia per lanciare messaggi di speranza e coraggio a tutti coloro i quali hanno attraversato le sue stesse situazioni di borderline. "Vivere la vita sorridendo è vivere la vita. Non puoi vivere se non sorridi"

"Mi sentivo sola e sempre in colpa"

Non si sente parlare spesso di questo disturbo. Eppure, basta poco per riconoscerlo e non bisogna avere paura di farsi aiutare dai professionisti e parlare con i propri genitori. È questo il monito di Nicole che ha affrontato il suo trascorso con sacrifici, ma oggi si definisce gioiosa perché è consapevole dei suoi limiti e del suo disturbo. "Ero ipersensibile – ha raccontato Nicole – vivevo le emozioni in maniera più intensa rispetto al normale e di conseguenza non ho saputo gestirle, sia nel male e sia nel bene. Dal senso di solitudine a darsi la colpa di certi avvenimenti e ciò portava ad atti autolesivi o suicidi perché non si riesce ad accettare le situazioni e quindi si vuole sfuggire".

"La famiglia è importante, parlate con loro e con gli esperti"

"Mi sentivo sola, incompresa, nonostante io non fossi sola perché avevo la mia famiglia ma il mio disturbo mi portava a credere di non essere capita. Avevo un modo di vedere il mondo diverso da quello degli altri. Mi sentivo diversa, vivevo delle emozioni che non riuscivo ad affrontare e che altre persone affrontavano tranquillamente. Avevo attacchi di panico frequenti anche per banalità. Nessuno o quasi è capace di auto analizzarsi da soli, in realtà, questo processo, non si può fare l'importante e fondamentale è il dialogo con i genitori perché abbiamo sempre il bisogno di una spalla, di una mano di qualcuno che ci stia vicino in questo caso di una figura professionale che ci dica qual è il problema e come affrontarlo".

"Prima non mi accettavo, adesso mi sveglio gioiosa di vivere"

Quando ho saputo di cosa soffrivo, io stessa non l'ho accettato subito – ha detto Nicole – è stato il tempo e il farmi aiutare che ai problemi c'è sempre un rimedio e bisogna affrontarli. Non si deve avere paura né di parlare né di accettare di avere un problema, né di affrontarlo. È il terzo step, forse quello più difficile. Nicole si rivolge a tutti coloro i quali si trovano giù e magari hanno un problema ma non riescono ad affrontarlo. "Vivere la vita sorridendo è vivere la vita – dice Nicole – tu non vivi se non sorridi, porsi degli obiettivi che ti fanno sentire viva, cose semplici ma che ti fanno stare bene. Mi sveglio la mattina e sorrido e per molti è una cosa scontata e semplice, ma per me non era così adesso è tutto diverso, mi alzo e mi viene da ballare, da ridere da urlare … mi sento piena di gioia

Alla domanda: oggi chi è Nicole?

Oggi Nicole è una persona più consapevole, più forte. Una persona che sa cosa sono le ricadute e come affrontarle. Direi finalmente una persona felice – conclude.

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