La poliziotta condannata per l’omicidio di Aldrovandi è già fuori dal carcere

Sul finire dello scorso gennaio il Tribunale di Sorveglianza di Bologna aveva deciso che tre poliziotti condannati per l’omicidio di Federico Aldrovandi, il giovane di Ferrara massacrato di botte il 25 settembre del 2005, dovevano scontare la loro condanna (3 anni e 6 mesi ridotti a soli 6 mesi grazie all’indulto) dietro le sbarre di un carcere. Il quarto agente condannato in via definitiva è stato invece rinchiuso a febbraio. Ma oggi, una dei responsabili della morte di Federico, Monica Segatto, è già agli arresti domiciliari. Una misura cautelare decisa dal giudice di Sorveglianza di Padova e resa possibile grazie alla legge svuota carceri che permette ai detenuti per pene inferiori ai 18 mesi di scontarla fuori dalla prigione. La Segatto, unica poliziotta donna tra i condannati, era reclusa nel carcere di Rovigo. Per lei, come compiuto anche dall’avvocato di un altro agente di polizia, era stata presentata un’istanza dal legale Eugenio Pini.
La mamma di Federico: “Credo siano più tutelati perché poliziotti” – Per ora la Segatto è l’unica dei poliziotti condannati a essere fuori dal carcere: insieme a lei erano finiti in prigione Paolo Forlani e Luca Pollastri mentre l’ultimo dei quattro a essere stato rinchiuso è Enzo Pontani, il poliziotto applaudito qualche settimana fa da alcuni colleghi durante l’udienza per discutere la sua carcerazione. Chiaramente amaro il commento a tale decisione dei genitori di Federico Aldrovandi: la mamma Patrizia ha detto che, appresa la notizia della scarcerazione di Monica Segatto, si è sentita “presa in giro”. Patrizia Moretti ha dichiarato di non conoscere il decreto svuota carceri ma che immagina che certamente un omicidio non sia un reato minore: “Credo che loro siano più tutelati degli altri solo perché sono poliziotti, e questo mi avvilisce, mi fa star male”.