422 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

La nuova vita di Mustafa a Siena: così presto riceverà protesi di gambe e braccia

Mustafa El Nezzel, il bambino siriano mutilato della foto simbolo della guerra scattata in braccio a suo padre, anch’egli senza una gamba, è arrivato insieme al resto della famiglia nella sua nuova casa di Siena.
A cura di Davide Falcioni
422 CONDIVISIONI
Immagine

Si apre finalmente un nuovo capitolo nella vita di Mustafa El Nezzel, il bambino siriano mutilato della foto simbolo della guerra scattata in braccio a suo padre, anch'egli senza una gamba. Il piccolo è arrivato insieme al resto della famiglia nella sua nuova casa di Siena. Per lui, il papà Munzir, la madre Zeynep e le due sorelline Nur e Sacide, ha dunque inizio una nuova vita. Atterrato ieri sera a Roma, all’aeroporto Leonardo da Vinci di Fiumicino con un volo da Istanbul, la famiglia El Nezzel è stata accompagnata in Toscana e qui è stata accolta in una casa messa a disposizione dalla Caritas dell’Arcidiocesi di Siena. Presto Mustafa, 6 anni, nato senza tutti e quattro gli arti perché affetto da tetra-amenia, malattia causata da un bombardamento con armi chimiche, e il padre Munzir, 35 anni, anche lui mutilato, potranno completamente voltare pagina grazie alle protesi che riceveranno al Centro Protesi Vigorso di Budrio, a Bologna.

Munzir al Nazzal e il figlio Mustafa
Munzir al Nazzal e il figlio Mustafa

Gli esperti del centro hanno immediatamente dato la loro disponibilità a prendersi cura di padre e figlio iniziando a studiare la situazione. "Il padre – spiega l’ingegner Gregorio Teti, direttore dell’area tecnica del Centro protesi dell’Inail – ha un’amputazione traumatica, quindi andrà ricostruita la sua integrità psico-fisica precedente al trauma, ma potrà ritrovare una condizione di normalità, se così si può chiamare, nei 25-30 giorni dall’inizio del percorso". Decisamente più complicato e lungo il percorso che dovrà affrontare il piccolo Mustafa che ha solo 6 anni ed è nato senza tutti e quattro gli arti. "Nel caso del bambino – spiega infatti Teti al Corriere – bisognerà intervenire su una malformazione congenita e quindi gli andrà fatta accettare la nuova realtà dal punto di vista tecnico, riabilitativo e psicologico, dovrà capire pian piano che può esserci una condizione diversa da quella attuale". Nelle prossime settimane comincerà per il piccolo quello che si annuncia come un lungo percorso. I tecnici di Budrio intendono dapprima concentrarsi sulle braccia, poi sulle gambe. Spiega Teti: "Il bambino inizierà prima a capire, tramite il gioco, che può utilizzare i dispositivi per gli arti superiori per alimentarsi, scrivere, fare tutte quelle azioni che adesso sono supportate interamente dai genitori. In base alle fotografie e ai filmati che abbiamo visto, sarà più complicato per gli arti inferiori, perché non ha le articolazioni residue. Bisognerà quindi capire come il sistema-bambino si approccerà al sistema-protesi".

422 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views