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Processo Ciro Grillo

“La mia amica mi disse: mi hanno violentata tutti”, il racconto della teste al Processo Ciro Grillo

“La mia assistita ha detto che avevano bevuto qualcosa, ma non erano né sobrie né ubriache” ha spiegato il legale della giovane studentessa milanese che è anche persona offesa perché sarebbe stata oggetto di foto hard mentre dormiva nella villa di Grillo a Porto Cervo.
A cura di Antonio Palma
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Ciro Grillo (foto Instagram)
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“La mia amica mi disse: mi hanno violentata tutti”, è il racconto ribadito oggi al Tribunale di Tempio Pausania, da una delle testimoni del processo per violenza sessuale di gruppo a carico di Ciro Grillo, Francesco Corsiglia, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria. La studentessa milanese ha raccontato di essersi svegliata in tardissima mattinata, di aver cercato l’amica, ora principale accusatrice dei quattro imputati, e di averla trovata sconvolta in un'altra stanza. “Le ho chiesto più volte cosa fosse successo e lei alla fine mi ha detto ‘mi hanno violentata’. Chi, le ho chiesto io. E lei: ‘Tutti’ ", ha raccontato la giovane. Un racconto che aveva già fatto in sede di istruttoria e che ha ribadito sia ieri che oggi in aula, come ha spiegato il suo legale Vinicio Nardo.

La ricostruzione avvenuta ieri è stata ribadita anche oggi nel controinterrogatorio davanti ai legali di difesa. Il pool della difesa ha fatto ricostruire alla studentessa milanese tutte le varie parti della nottata, ripercorrendo sia le ore nella discoteca Bilionaire a Porto Cervo, tra bevute e balli, sia il rientro in villa della famiglia Grillo dove si sarebbero svolti i fatti. La studentessa milanese, che è anche persona offesa perché sarebbe stata oggetto di foto hard mentre dormiva, ha raccontato di aver assistito al bacio tra Ciro Grillo e l'amica nella discoteca la sera del 16 luglio e poi di essere andata a dormire da sola, declinando l'invito dei ragazzi a stare con loro. Durante la notte si sarebbe svegliata varie volte senza però accorgersi di nulla e solo al mattino avrebbe poi parlato con l'amica.

“La mia assistita ha detto che avevano bevuto qualcosa, ma non erano né sobrie né ubriache” ha spiegato il legale della giovane. Nella ricostruzione dei fatti avvenuti tra il 16 e 17 luglio del 2019 a Porto Cervo, molte sono state le domande sullo stato emotivo e di lucidità dell’amica da parte dei legali della difesa. “Ha detto che avevano bevuto ma che erano lucide che nessuno ha tenuto comportamenti che facessero sospettare la non lucidità" ha dichiarato l'avvocata Antonella Cuccureddu del pool di difesa degli imputati, aggiungendo: “Lei ha detto che non ha subito alcuna violenza e non ha sentito alcunché, nessuno che urlasse e che chiedesse aiuto".

Con la seduta di oggi si è concluso l’esame della presunta vittima delle foto a sfondo sessuale del gruppo di ragazzi. Il processo per violenza sessuale di gruppo riprenderà i prossimi 7 e 8 novembre, sempre al tribunale di Tempio Pausania. Le sedute più importanti però probabilmente saranno quelle del 13 e 14 dicembre, giorni nei quali è programmata la testimonianza della principale accusatrice degli imputati, la studentessa italo-norvegese che sarebbe stata vittima della violenza sessuale di gruppo.

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