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La mamma muore in un naufragio, neonato accolto dai poliziotti a Lampedusa: la storia di Ismaele

Questa notte c’è stato un naufragio in acque Sar italiane. La Guardia costiera stava soccorrendo un barchino che poi si è ribaltato. Tra i superstiti c’è un neonato di appena pochi mesi, che però ha perso la mamma. Questa notte a prendersi cura di lui sono stati i poliziotti di turno all’hotspot di Lampedusa.
A cura di Annalisa Girardi
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La scorsa notte un barchino è affondato in zona Sar italiani. A bordo viaggiavano 46 persone, tra cui anche un neonato. Ma sua madre risulta dispersa. La Guardia costiera la sta cercando, insieme ad altre due persone, ma con il passare delle ore si fa sempre più lieve la speranza di poterla trovare viva. Il piccolo si chiama Ismaele e ha solo pochi mesi. Nella notte a prendersi cura di lui sono stati i poliziotti in servizio all'hotspot.

"Ismaele è al sicuro nelle braccia dei suoi “zii” poliziotti della questura di Agrigento. Si sono presi subito cura di lui e lo hanno coccolato in attesa che una famiglia possa presto donargli l’amore di cui ha bisogno", ha scritto la Polizia di Stato nel suo account Twitter, condividendo uno scatto del piccolo in braccio ad alcuni agenti.

Il piccolo, dopo essere stato salvato ieri, è stato visitato da un pediatra. Sta abbastanza bene, ma della madre ancora non si hanno notizie. In tutto sono tre le persone ancora disperse. Viaggiavano su un barchino di sette metri, che però in zona Sar italiana si è rovesciato, per poi affondare. Gli altri naufraghi, tra cui sette minori, sono stati salvati dai militari della Guardia costiera. Hanno raccontato di essere partiti da Sfax, in Tunisia. Provengono da Guinea, Costa d'Avorio, Camerun e Gambia.

Una motovedetta della Guardia costiera ha intercettato l'imbarcazione in acque Sar italiane. Avrebbe dovuto essere un'operazione di soccorso come tante altre. Una volta agganciato, sono stati subito trasferiti dal barchino di metallo alla motovedetta i bambini, tra cui appunto il piccolo Ismaele. Subito dopo però, forse a causa dello spostamento di tutte le persone a bordo verso la motovedetta, il barchino si sarebbe sbilanciato, rovesciandosi. In 39 sono caduti in acqua: 36 persone sono state subito ripescate, ma tre sono sparite tra le acque. Tra queste anche la mamma di Ismaele.

È l'ennesimo naufragio nel Mediterraneo. Nei giorni scorsi, nel giro di nemmeno dieci ore, ben quattro barchini si sono ribaltati. I dispersi sono 17, due cadaveri sono stati recuperati immediatamente. Alcuni giorni fa la Guardia costiera ha rinvenuto i corpi di altre due donne al largo delle Pelagie: erano morte in naufragi precedenti.

Chi riesce ad arrivare, viene trasferito all'hotspot di Lampedusa, ormai pienissimo da mesi. Qui alcuni funzionari della questura di Agrigento che erano di turno, una volta arrivato Ismaele, hanno comprato latte, pannolini, un paio di giochini per neonati e una crema per le gengive, perché il piccolo sta mettendo i dentini.

"Commuove la vicenda del bimbo che ha perso la mamma nel naufragio della scorsa notte nelle acque antistanti a Lampedusa. Ringrazio vivamente gli agenti di polizia della Questura di Agrigento, con in testa il questore Emanuele Ricifari, in servizio all'hotspot dell'isola che hanno accudito e si sono presi cura per tutta la notte del piccolo orfano. Il loro gesto carico di profonda umanità, nonostante la criticità del momento che vede nell'isola un susseguirsi di sbarchi, è oltremodo lodevole. La Sicilia è anche questo", ha detto il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani.

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