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La mamma di Alessia e Livia, gemelline scomparse: “Ora aiuto altri bambini”

Dal 30 gennaio del 2011 Irina Lucidi non ha più avuto notizie delle sue bambine, Alessia e Livia Shepp, scomparse a 6 anni. Solo un terribile messaggio del padre, suicida in Puglia: “Non le rivedrai più”. Dopo mesi di dolore per lei è arrivata la svolta: ora aiuta i bimbi nel mondo.
A cura di Susanna Picone
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Dal 30 gennaio del 2011 Irina Lucidi non ha più avuto notizie delle sue bambine, Alessia e Livia Shepp, scomparse a 6 anni. Solo un terribile messaggio del padre, suicida in Puglia: “Non le rivedrai più”. Dopo mesi di dolore per lei è arrivata la svolta: ora aiuta i bimbi nel mondo.

La nuova vita di Irina Lucidi viene descritta sulle pagine del Corriere della Sera, al quotidiano la mamma che per mesi ha sperato di poter riabbracciare le sue bambine ha raccontato il suo tentativo di superare il dolore della perdita. Le figlie di Irina sono Alessia e Livia Schepp, le due gemelline di Losanna scomparse il 30 gennaio del 2011. Avevano sei anni, quel giorno lasciarono la loro casa insieme al padre Matthias, quel padre che poi si lasciò investire da un treno alla stazione di Cerignola, a Foggia. Alla madre delle gemelline lasciò un messaggio, col quale la donna non ha potuto trovare Alessia e Livia: “Le bambine riposano in pace, non hanno sofferto. Non le rivedrai mai più”. Da quel giorno la vita di Irina è cambiata: non riesce ancora ad ammettere la morte delle sue figlie, il dolore è enorme, ma ha deciso di dare un senso alla sua esistenza dedicando il suo tempo ad altri bambini. Al Corriere la mamma delle gemelle ha raccontato di non lavorare più nello studio legale della Philip Morris, ha detto che avrebbe intenzione di vendere la sua casa a Saint-Sulpice, dove non è più andata, ma di non poterlo fare senza dichiarare la morte delle due figlie. E questo è qualcosa di troppo difficile, nonostante il tempo trascorso.

In Svizzera una fondazione per trovare bambini scomparsi – Dopo mesi di solo dolore ha deciso di dedicarsi ai bambini nel mondo, è andata in Asia per vivere nei villaggi indonesiani, indiani, di Hong Kong. Ai bambini di quei posti ha insegnato l’inglese. È rimasta mesi lontano da casa, dove il suo nome non era legato alla storia delle sue bambine. In Svizzera, invece, la mamma di Alessia e Livia dà un aiuto a chi sta ancora cercando i propri bambini scomparsi. Ha messo su, con un gruppo di amici, una fondazione, “Missing Children”, anche grazie a lei è stata ritrovata una bambina che era stata rapita. Si dedica agli altri, insomma, ma dice che le sue figlie sono ancora accanto a lei: “Ce le ho negli occhi, sulla pelle…”. E al Corriere Irina parla di Matthias, il marito, che gliele ha portate via: “Ho passato anni con quest’uomo senza conoscerlo, questa è la verità”. E parla di lui anche quando ricorda la sua esperienza con i bambini meno fortunati, bambini a piedi nudi in una classe senza niente eppure felici. In quei casi pensa al marito che “aveva tutto ma che l’ha buttato via senza un motivo, lui che era ricco nel Paese più ricco del mondo”.

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