La madre di un marinaio della Flotilla: “Mio figlio ha detto che Israele buttava acqua ad alta pressione”

Simona ha lo sguardo perso dentro il cellulare mentre attorno a lei Largo Albertazzi, a Genova, si riempie di gente. "Questo è mio figlio, Pietro detto Pepe ha ventidue anni ed è il marinaio della All In", dice a Fanpage.it mentre indica una delle sagome che spuntano a scatti sulla live della Global Sumud Flotilla durante l'abbordaggio della marina militare israeliana.
Erano circa le 22:00 di ieri e Genova è già caldissima. L'aveva detto il Calp – Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali – che avrebbero bloccato tutto se avessero toccato la Global Sumud Flotilla. E così è stato: nessun valico del porto di Genova è accessibile e quello principale è bloccato da una cinta di fuoco. "Ci siamo sentiti poco fa con mio figlio, mi ha detto che gli israeliani stavano buttando dell'acqua con sostanze chimiche urticanti addosso all'equipaggio", continua la donna, mentre non stacca un istante gli occhi dalla diretta.
Poi un messaggio: è lui. "Mamma", le dice, "devo buttare il telefono, chiama l'avvocato". Intanto dal rettorato occupato arrivano in corteo i compagni di scuola del giovane Pepe. "Bloccheremo tutta l'Italia", "bloccheremo tutta l'Italia", urlano in coro. Genova, almeno questa notte, è davvero bloccata. Più di cinquemila persone hanno marciato dal porto fino all'imbocco dell' autostrada Genova Ovest, "ma questo" – ripetono portuali e studenti – "è solo l'inizio".
Con loro c'era anche Simona, la madre di un ragazzo che non sa quando rivedrà. Quando preoccupata parla di suo figlio c'è ancora molta incertezza attorno all'arrembaggio. Le notizie sono frammentarie: tutti guardano la diretta delle navi della Global Sumud Flotilla. Lei lo fa con occhi diversi. "Mi ha detto che passano attorno le navi militari. Dicono che buttano addosso acqua con sostanze chimiche urticanti. E poi salgono e procedono agli arresti".