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Guerra in Ucraina

La fuga del ballerino italiano Giordano da Kiev: “Per me l’Ucraina è casa, non credevo alla guerra”

Giordano Signorile, ballerino diciannovenne di Capurso (Bari), da 5 anni frequentava l’Accademia di danza di Kiev. Rimasto bloccato a causa della guerra, è riuscito a riabbracciare la famiglia grazie a un’operazione dell’intelligence italiana e della Farnesina.
A cura di Daniele Balestreri
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Giordano Signorile è un ragazzo di appena 19 anni che, da quando ne ha 15, vive in Ucraina. Si trasferisce dalla sua città d’origine Capurso, in provincia di Bari, per frequentare grazie a una borsa di studio il Kyiv Choreographic College. Il giovane ricorda quello che lo spinse, appena adolescente, a lasciare la casa, la famiglia e gli amici per partire alla volta di Kiev: aveva il sogno di diventare un danzatore professionista, proprio come i grandi ballerini russi che ha sempre stimato. Dopo 5 anni, l’Ucraina è diventata per lui una seconda casa, al punto da sentirsi parte integrante della popolazione del luogo.

L’inizio di tutto 

A Fanpage.it Giordano racconta della notte in cui, nel dormitorio dell’Accademia, è stato svegliato improvvisamente dai rumori assordanti dei primi bombardamenti e della corsa al bunker situato – fortunatamente – vicino alla scuola. Appena iniziata l’offensiva russa – ci racconta Giordano – si è subito rifugiato assieme a due suoi amici nel garage interrato dell’Accademia, nel quartiere Voskresenka, a circa 40 chilometri dal centro. Di tutti i ragazzi del dormitorio erano rimasti soltanto in tre; tutti gli altri avevano subito fatto le valige per fuggire e tornare alle proprie famiglie.

Ci racconta della paura che si respirava in quel luogo e della gentilezza, quasi straordinaria in un momento in cui tutto appare terribile e insensato. Alcuni abitanti del vicinato lo hanno accolto in casa, sfamato e aiutato dopo che i suoi ultimi due amici lasciano Kiev prima di lui. Ogni gesto d’aiuto e solidarietà, in situazioni drammatiche come questa, diventa fondamentale: la cosa più importante in quei momenti è “non restare soli”. E Giordano, per fortuna, non lo è stato.

Il ritorno a casa

Lo scorso mercoledì, grazie a un’operazione dell’intelligence italiana e della Farnesina, il ballerino è stato tratto in salvo e riportato a casa. È stato un viaggio lungo e difficile: il giovane è partito da Kiev in auto per la Moldavia, da qui un pullman lo ha condotto in Romania, da cui ha preso un volo. Dopo oltre 48 ore di viaggio, il ballerino è atterrato a Roma per poi partire verso Bari e ricongiungersi finalmente con parenti e amici.

Ci ha raccontato dei posti di blocco, dei soldati che puntavano le armi dritte verso le auto, delle code chilometriche al confine. Giordano ha avuto paura, ma ce l’ha fatta ed ora è finalmente a casa tra le braccia dei familiari. Il suo pensiero è per le vittime, per il popolo ucraino che lo ha accolto 5 anni fa e da cui, un giorno, spera di tornare.

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