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L’appello per la piccola Elisa malata di leucemia: “Donate il midollo osseo per salvarla”

La piccola Elisa Pardini cerca un donatore di midollo compatibile per la sua rara forma di leucemia. Per lei si sono mobilitati in tanti ma non è stato trovato ancora nessun donatore compatibile al cento per cento, per questo continuano gli appelli affinché sempre più persone possano dare la loro disponibilità.
A cura di A. P.
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"Mi chiamo Pardini Fabio è questa dolce bambina di soli 3 anni che vedete è mia figlia. È gravemente ammalata di una leucemia rara che si chiama Leucemia Mielomonocitica infantile e l'unica cura per salvarla è il trapianto di midollo osseo", così il papà della piccola Elisa Pardini nell'estate scorsa lanciava l'appello pubblico per trovare un donatore di midollo compatibile per la figlia, trovando solidarietà e centinaia di persone disposte a dare una mano e soprattutto a donare. Per la piccola, però, a mesi di distanza  purtroppo ancora nessun segnale di compatibilità dai tanti potenziali donatori, così la campagna per salvare Elisa prosegue attraverso i social ma anche con appuntamenti pubblici, convegni ed eventi sportivi a favore dell'ADMO, l' Associazione Donatori di Midollo Osseo.

Per Elisa che ha bisogno al più presto di un trapianto che riuscirebbe a salvarle la vita, si sono mossi calciatori, personaggi dello spettacolo ma soprattutto tanta gente comune. È nata una pagina facebook apposita, "Salviamo Elisa" che raccoglie le iniziative e fornisce  tutte le informazioni necessarie e i contatti a cui rivolgersi se si vuole effettuare il test di compatibilità.  Le possibilità di trovare un donatore adatto sono di una su 100mila ma questo non scoraggia la sua famiglia e chi le sta accanto ma anzi sprona tutti a rendersi disponibile per aumentare sempre di più le possibilità di salvare la bimba.

Il calvario è iniziato un ano e mezzo fa quando la piccola ha mostrato alcune strani sintomi a cui però nemmeno i medici inizialmente hanno saputo dare risposta. Solo dopo svariate visite, nel maggio  scorso, è arrivata infine la grave diagnosi . Elisa è stata così trasferita per le cure a Roma, all'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù,  dove rimane ora ricoverata per i cicli di chemio. Al momento la bambina sta facendo anche una cura sperimentale approvata dal sistema sanitario i attesa sempre del trapianto. L’alternativa sarebbe il trapianto dai genitori, che però sono compatibili solo al 50%. “Ora il professore che ha in cura Elisa, riesce a fare meglio, aumentando di molto quella percentuale. Se non si dovesse trovare un donatore esterno compatibile al 100%, c’è almeno questa alternativa“ ha spiegato il papà di Elisa.

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