Kimi Antonelli a scuola raccontato dall’ex preside: “A 14 anni chiese di parlare senza i genitori”

Kimi Antonelli, il giovanissimo pilota di Formula 1 che il 15 giugno ha conquistato il terzo posto sul podio del Gran Premio del Canada, adesso si prepara per sostenere l'esame di maturità. L'ex preside dell'Istituto Tecnico Salvemini di Castelvecchio, Carlo Braga, ha raccontato a Fanpage.it il percorso scolastico dell'atleta.
"La caratteristica che colpisce è la normalità dello studente all'interno di un contesto così complesso come quello che vive uno sportivo di alto livello", spiega l'ex preside che ha conosciuto Kimi Antonelli nel 2020, all'interno della scuola che ha diretto fino all'anno scorso, prima di andare in pensione.
Kimi quando si iscrive all'Istituto Salvemini ha le idee già chiare: il suo obiettivo è coltivare la sua passione per i go-kart, senza abbandonare o mettere in secondo piano lo studio. Per questo motivo, poco dopo la prima campanella chiede un incontro al dirigente scolastico per metterlo al corrente dei suoi impegni sportivi e confrontarsi sulle possibili problematiche: "Mi è rimasto in mente perché è infrequente che un ragazzo così piccolo vada dal dirigente senza genitori, in completa autonomia. Sembrava di parlare con un adulto", spiega Braga.
Nessuno dei due in quel momento avrebbe potuto immaginare che solo quattro anni dopo – a 18 anni – Kimi sarebbe stato il terzo pilota più giovane della storia a salire sul podio in una gara di Formula 1, qualche giorno prima di sostenere l'esame di Stato.

Fonte: LaPresse
Spesso, quando all'interno delle scuole ci sono atleti di questo livello, diventa complesso trovare un equilibrio tra le assenze dovute all'attività sportiva e la continuazione del percorso di studi in modo serio: "questo equilibrio si trova più facilmente quando uno studente è equilibrato, come nel caso di Kimi, e continua a proseguire con umiltà il suo percorso scolastico, senza farlo diventare secondario rispetto al percorso sportivo".
Anche con i compagni "è stato sempre un ragazzo solare e un punto di riferimento, non ha mai fatto trasparire questo ruolo di punta che stava maturando via via". L'Istituto Salvemini ha seguito la sua evoluzione sportiva, pubblicando sui social della scuola le vittorie e i traguardi conquistati dal giovane atleta, senza mai però usare trattamenti speciali quando si trattava di dinamiche scolastiche. E non ce ne sarebbe stato nemmeno bisogno, perché Kimi "è stato uno studente di qualità: puntuale, preciso, ha sempre collaborato alle attività scolastiche e non ha mai approfittato della sua posizione particolare".
In questi cinque anni – "in maniera silenziosa, ma fruttuosa" – ha collezionato successi sia in ambito sportivo, che scolastico. "Sarà un ragazzo come tanti con le sue emozioni e le sue tensioni. Raggiungerà un risultato assolutamente positivo, perché il suo percorso è stato positivo, ma lo farà con una maturità che non è comune rispetto a quelli che sono i suoi coetanei di 18anni".