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La scomparsa di Kata a Firenze

Kata scomparsa a Firenze, possibile svolta nelle indagini: è stato arrestato lo zio

Lo zio della piccola Kata, scomparsa a Firenze mesi fa, è stato arrestato dalla squadra mobile: sarebbe coinvolto nel racket degli affitti. I genitori della bambina sono stati perquisiti, ma non sarebbero indagati.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Kata, la bimba scomparsa a Firenze
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C'è una possibile svolta nel caso della piccola Kata, scomparsa a Firenze il 10 giugno scorso e di cui non si hanno notizie nonostante le campagne e gli appelli dei familiari. Lo zio è stato arrestato questa mattina, insieme ad altre tre persone, con l'accusa di essere coinvolto nel racket degli affitti. Nello specifico, l'uomo sarebbe stato responsabile del raid punitivo contro due persone che si sono rifiutate di pagare. Insieme agli altri tre, è accusato di tentato omicidio, lesioni, estorsione e tentata estorsione. I genitori di Kata sono stati perquisiti insieme ad altre dieci persone, ma non sono indagati.

Sono passati quasi due mesi dalla scomparsa di Kataleya. L'inchiesta che ha portato agli arresti di oggi è legata alle ricerche per il suo ritrovamento, ma parte da un episodio del 28 maggio scorso: un paio di settimane prima che la bimba di cinque anni scomparisse nel nulla, infatti, un uomo di nazionalità ecuadoregna precipitò dalla finestra dell'ex Hotel Astor per scappare da un raid punitivo. Secondo gli inquirenti, quell'uomo fuggiva da chi gestisce il racket delle stanze nella struttura di via Maragliano. E tra loro ci sarebbe anche lo zio materno di Kata.

I reati, secondo quanto scritto nel fascicolo, sarebbero stati commessi tra il novembre 2022 e il maggio 2023. Prima della scomparsa della bambina, che ha acceso un faro sulle condizioni all'interno dell'ex hotel poi sgomberato. Il 28 maggio scorso sarebbe avvenuto il raid punitivo: secondo gli investigatori, i quattro indagati avrebbero attuato un primo pestaggio con una mazza da baseball, minacciando di morte una coppia di connazionali se non avessero lasciato la stanza. Poi i quattro si sarebbero allontanati per qualche istante, per proseguire le violenze nei confronti di altri abitanti di una stanza vicina. Quando sono tornati incappucciati dalle prime vittime, l'uomo si è buttato dalla finestra per sfuggire all'ulteriore aggressione. Il prezzo per chi voleva entrare all'Astor, secondo gli inquirenti, era tra i 600 e i 700 euro.

Da tempo si parla di un possibile collegamento tra il racket degli affitti e la scomparsa della piccola Kata. I genitori continuano a sostenere che ci siano delle persone che sanno, ma non dicono nulla. E anche l'avvocato dei familiari ha parlato di qualcuno che può dare una svolta alle indagini. L'unica e prima vera svolta però, al momento, è questa: l'arresto dello zio. A quasi due mesi dall'ultima volta che Kata è stata vista viva.

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