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Italiano perse un occhio a Barcellona per un proiettile di gomma, ora sono vietati

L’ex studente italiano Nicola Tanno si trovava in Spagna tre anni fa quando perse un occhio durante i festeggiamenti dei mondiali di calcio. Da allora ha iniziato una battaglia che ha portato il Parlamento catalano a vietare quei proiettili usati dalla polizia locale.
A cura di Susanna Picone
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Nicola Tanno è un ragazzo di Campobasso che tre anni fa si trovava a Barcellona quando, durante i festeggiamenti dei mondiali di calcio, fu colpito al volto da un proiettile di gomma. Un proiettile usato dalla polizia locale per colpa del quale il giovane ha perso un occhio. Quel terribile incidente ha spinto Tanno a tirare su una associazione insieme ad altri che hanno vissuto il suo stesso dramma (“Stop bales de goma”). E ora il ragazzo italiano e gli altri possono dire di aver vinto la loro battaglia. Il Parlamento catalano ha infatti deciso che dal 30 aprile 2014 i Mossos d’Esquadra, i poliziotti locali, non potranno più utilizzare i proiettili di gomma. Si tratta di una vittoria, rivendicata dallo stesso ragazzo, frutto della mobilitazione generata, della pressione verso le istituzioni che vi è stata in questi anni. È lo stesso Tanno a raccontare quanto accaduto: “Li abbiamo incontrati (le istituzioni catalane e la polizia), li abbiamo sfidati sul terreno dei contenuti, realizzando un rapporto dettagliato, raccogliendo tutto il materiale a disposizione”.

Non è stato individuato il poliziotto che sparò al giovane italiano – Grazie al giovane italiano e agli altri le istituzioni hanno costituito una commissione ad hoc e alla fine non hanno dato ragione ai sindacati di polizia ma alle vittime dei proiettili di gomma. Chi ha sparato contro Tanno tre anni fa non è stato, invece, ancora individuato e quel procedimento giudiziario va ancora avanti: il giudice ha archiviato il caso in quanto non sono stati in grado di capire chi abbia sparato. Ma Tanno, che dovrà essere risarcito dalla giustizia civile, spiega: “Voglio che i responsabili vengano individuati, sia chi ha sparato che chi ha dato l’ordine. Pretendo delle scuse. Poi forse potrò perdonare chi mi ha fatto questo”.

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