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“Investiamo sui giovani che sono il futuro”: il generale Luongo alla presentazione del Calendario dei Carabinieri

È stato presentato oggi a Roma il Calendario storico dell’Arma del Carabinieri alla presenza, tra gli altri, del ministro della Difesa Guido Crosetto. Il comandante generale Luongo: “Tantissime possono essere le operazioni di servizio ma a volte basta una parola per cambiare la vita di una persona”.
A cura di Ida Artiaco
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"Investiamo molto sui giovani che sono il futuro. Il calendario deve trasmettere loro i nostri valori, che riguardano il modo di vivere la comunità e la sicurezza". A parlare è il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Generale di Corpo d’Armata Salvatore Luongo, in occasione della presentazione del Calendario storico dell'Arma, tenutasi oggi a Roma presso l'Auditorium Parco della Musica, alla presenza, tra gli altri, anche del ministro della Difesa, Guido Crosetto.

Il tema scelto per l’edizione 2026 del Calendario, con le tavole realizzate dall’artista René (al secolo Luigi Valeno), maestro della nuova Pop Art italiana, è "Eroi quotidiani", un omaggio a tutte le donne e gli uomini dell’Arma che, ogni giorno, operano silenziosamente al servizio del Paese, nelle città e nei piccoli comuni, in Italia e all’estero.

"Io penso che ciascuno di noi debba avere anche molta umanità dentro. Dobbiamo essere prossimi ai bisogni delle comunità. Tantissime possono essere le operazioni di servizio ma a volte basta una parola per cambiare la vita di una persona", ha precisato Luongo, che ha anche commentato nel corso dell'evento, presentato da Paola Perego, il tema delle scarcerazioni facili: "Il nostro obiettivo primario è quello di far applicare la legge e che sia rispettata: può succedere che qualche risultato investigativo non abbia magari l'esito che pensavamo e che qualcuno venga rimesso in libertà presto, ma non penso che questo crei frustrazione nei carabinieri. Certo ci facciamo delle domande anche nel nostro piccolo mondo carabinieresco. Il fatto che un malfattore dopo che ha commesso un crimine sia ancora in giro, penso sia un problema più di comunità che delle forze dell'ordine. Quindi non c'è frustrazione ma c'è sicuramente qualcosa che ci porta a vedere se forse abbiamo sbagliato, abbiamo applicato male la legge, non siamo stati in grado di essere molto performanti oppure se c'è qualcuno che non l'ha fatto".

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Il ministro Crosetto, che pure ha preso la parola nel corso della cerimonia, si è soffermato in particolare sulla missione che vedrà impegnati 200 carabinieri italiani nei territori palestinesi come contributo al piano di pace firmato circa un mese da Hamas e Israele. "C'è un limite che non dobbiamo superare ed è la sicurezza dei nostri carabinieri. Siamo disponibili a fornire carabinieri per addestrare le future forze di sicurezza palestinesi quando tutto sarà finito. Non lo faremo a Gaza né a Rafah ma in un luogo esterno per garantire la sicurezza dei nostri carabinieri", ha precisato il ministro.

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