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Infermiera incinta gli chiede di mettere la mascherina in ambulatorio, pensionato le sferra un pugno

L’uomo era arrivato nell’ambulatorio veneziano fuori dall’orario di ricevimento del suo medico, l’infermiera si era offerta di misuragli comunque la pressione ponendo come unica condizione la mascherina ma alla richiesta l’anziano le ha sferrato un pugno.
A cura di Antonio Palma
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Una infermiera incita di sei mesi è stata aggredita da un paziente nell’ambulatorio in cui stava lavorando che le ha sferrato un pugno solo perché lo aveva invitato mettersi la mascherina.

Il bruttissimo gesto in un ambulatorio medico a Mira, nel Veneziano, al quale l’uomo, un pensionato, si sarebbe rivolto chiedendo di misurargli subito la pressione perché stava male.

A riportare l’accaduto è l’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Venezia (Opi) denunciando Il problema della violenza nei confronti degli operatori sanitari che “è in pericoloso aumento ed è assolutamente inaccettabile”. “Nel caso della collega che operava medicina di gruppo integrata di Mira, inoltre, l’aggressione è ancora più grave vista la condizione della professionista: incinta di sei mesi” spiegano da Oipa

L’episodio risale a mercoledì scorso quando il settantenne pensionato è entrato nell’ambulatorio chiedendo di misurargli la pressione in modo urgente. L’uomo era però arrivato fuori dall’orario di ricevimento del suo medico di base e quindi inizialmente gli era stata rifiutata la visita non urgente ma l’uomo a questo punto avrebbe iniziato a inveire e urlare.

A questo punto l’infermiera, che era in ufficio in quanto adibita a mansioni di BackOffice vista la gravidanza, si è recata all’ingresso e si è detta disponibile personalmente a misurargli la pressione per farlo calmare.

Unica condizione era quella di indossare la mascherina ma, quando lo ha ripetuto per la seconda volta, il paziente si è scagliato contro di lei e le ha tirato un pugno. L’infermiera è riuscita a scansarsi ma solo parzialmente. All’urlo della donna, altre persone in sala d’attesa sono intervenute e hanno portato via l’uomo. L’infermiera è stata poi accompagnata in pronto soccorso.

A lei sono arrivati i messaggi di solidarietà da tutto il mondo infermieristico e medico veneziano. “Se l’aggressività entra negli studi dei medici di medicina generale, significa che la relazione medico-paziente è in grave crisi. Sono questi i motivi per cui abbiamo bisogno di una seria ristrutturazione delle cure territoriali, di una riorganizzazione dell’Assistenza primaria: una riforma ormai, davvero, non più rinviabile” ha dichiarato il segretario provinciale della Fimmg di Venezia, Maurizio Scassola. “Viviamo in uno stato di tensione continua” ha confermato Stefano Rigo, referente di Fimmg per l’Ulss 3 Serenissima.

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