video suggerito
video suggerito
La morte di Manuela Murgia

Incidente probatorio Manuela Murgia, periti al lavoro sui vestiti di 30 anni fa: “Tentiamo ogni strada”

I fratelli di Manuela Murgia nel giorno dell’incidente probatorio: “In poco più di un anno e mezzo non pensavamo di arrivare a questo risultato, aspettiamo di ricostruire gli ultimi momenti di vita di nostra sorella e soprattutto capire con chi era”. La ragazza venne trovata morta nel 1995.
A cura di Susanna Picone
4 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

"C'è una grande attenzione su questo caso sia da parte nostra come consulenti, che da parte dei periti. L'obiettivo è quello di tentare ogni strada possibile: noi dobbiamo uscire dopo queste attività dicendo nulla in più poteva essere fatto": a parlare è il genetista Emiliano Giardina nel giorno dell'incidente probatorio per il caso di Manuela Murgia, la ragazza di 16 anni trovata morta 30 anni fa nel canyon della necropoli di Tuvixeddu, in Sardegna.

Questa mattina sono state aperte le buste che contengono gli indumenti che indossava la sedicenne morta il 5 febbraio del 1995. Il caso di Manuela Murgia inizialmente era stato archiviato come suicidio, ma nei mesi scorsi è stato riaperto e l'allora fidanzato dell’adolescente, Enrico Astero, è stato iscritto nel registro degli indagati con l'ipotesi di omicidio volontario. L’indagato, oggi 54enne, si è presentato in tribunale a Cagliari per l'incidente probatorio.

Sono stati affidati gli incarichi per l'analisi sui reperti recuperati a maggio nella sede del vecchio Istituto di medicina legale, dove venne eseguita l'autopsia sul corpo di Manuela. Obiettivo è estrapolare eventuali tracce biologiche con i relativi profili genetici e acquisire il dna dell'ex fidanzato per confrontarlo con quelli recuperati dalle analisi. Gli esperti si sono poi spostati nella sede dei carabinieri del Ris e lì sono state aperte le buste con i vestiti che la vittima indossava 30 anni fa. I consulenti si sono presi 80 giorni di tempo per dare le risposte richieste.

Gli avvocati Giulia Lai e Bachisio Mele, che rappresentano la famiglia di Manuela Murgia, hanno indicato come consulente Giardina, mentre la difesa dell'indagato, con l'avvocato Marco Fausto Piras, ha scelto l'ex generale dei carabinieri del Ris, Luciano Garofano. "Siamo fiduciosi che attraverso queste analisi troveremo dei riscontri oggettivi e certi, si troverà il cromosoma Y", ha commentato l'avvocata Lai.

"Questa fase di ispezione dei reperti è una fase molto delicata – ha aggiunto Giardina ai microfoni del Tgr Rai Sardegna – dobbiamo utilizzare le migliori tecnologie disponibili per assicurarci la massima probabilità di trovare qualche cosa. Non abbiamo un risultato da ottenere, abbiamo dei risultati da valutare". Presenti in tribunale oggi anche le sorelle di Manuela, Anna ed Elisa, e il fratello Gioele: "In poco più di un anno e mezzo non pensavamo di arrivare a questo risultato, aspettiamo di ricostruire gli ultimi momenti di vita di nostra sorella e soprattutto capire con chi era".

4 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views